Preghiera di Preparazione

Vita mia dolcissima, Gesù, mentre dormivo stretta al tuo cuore, spesso spesso mi sentivo pungere dalle spine che pungono il tuo santissimo cuore. E volendo svegliarmi perché tu abbia una almeno che noti tutte le tue pene e ti compatisca, mi stringo più forte al tuo cuore, e, sentendo più al vivo le tue punture, mi sveglio. Ma che vedo? Che sento? Vorrei nasconderti nel mio cuore per espormi in vece tua e ricevere su di me pene così dolorose, insulti ed umiliazioni così indicibili. Ma solo il tuo amore poteva sostenere tanti oltraggi. Mio pazientissimo Gesù, che cosa potevi sperare da gente così inumana?

Già vedo che si prendono gioco di te. Ti coprono il volto di densi sputi, la luce dei tuoi begli occhi resta coperta di sputi; e tu, mandando fiumi di lacrime per la nostra salvezza, spingi dai tuoi occhi quegli sputi. E i tuoi nemici, non essendo il loro cuore capace di vedere la luce dei tuoi occhi, tornano di nuovo a coprirli di sputi.

Altri, facendosi più bravi nel male, ti aprono la dolcissima bocca e te la riempiono di sputi fetenti, tanto che loro stessi ne sentono la nausea. E siccome quegli sputi scendono e mostrano in parte la maestà del tuo volto e la tua sovrumana dolcezza, si sentono rabbrividire e si vergognano di sé stessi; e per essere più liberi ti bendano gli occhi con uno straccio vilissimo, in modo da potersi del tutto sfrenare sulla tua adorabile persona. Sicché ti battono senza pietà, ti trascinano, ti pestano sotto i piedi e ripetono i pugni, gli schiaffi sul tuo volto e sulla testa, graffiandoti e tirandoti per i capelli, e ti sbalzano da un punto all’altro.

Gesù, Amor mio, il cuore non regge vedendoti in tante pene. Tu vuoi che noti tutto, ma io mi sento che vorrei coprirmi gli occhi per non vedere scene così dolorose che fanno strappare il cuore da ogni petto, ma l’amore per te mi costringe a guardare che ne è di te. E vedo che non fiati, che non dici una parola per difenderti, che stai in mano a questi soldati come uno straccio e possono fare di te quello che vogliono, e, vedendoli saltare sopra di te, temo che tu muoia sotto i loro piedi.

Mio Bene e mio Tutto, è tanto il dolore che sento per le tue pene, che vorrei dare grida così forti da farmi sentire su nel cielo, e chiamare il Padre, lo Spirito Santo e gli angeli tutti, e qui in terra, da un punto all’altro, chiamare per prima la dolce Mamma e tutte le anime che ti amano, in modo che, formando cerchio attorno a te, impediamo a questi insolenti soldati di avvicinarsi a te per insultarti e tormentarti ancora. Ed insieme con te ripariamo tutte le specie di peccati notturni, soprattutto quelli commessi dai settari sulla tua sacramentale persona durante la notte, e tutte le offese delle anime che non si mantengono fedeli nella notte della prova.

Ma vedo, insultato mio Bene, che i soldati, stanchi e ubriachi, vorrebbero riposarsi; ed il povero mio cuore, oppresso e lacerato da tante tue pene, non vuol restare solo insieme con te, sente il bisogno di un’altra compagnia.

Deh! Dolce Mamma mia, sii tu la mia inseparabile compagnia, abbracciamo insieme Gesù per consolarlo. O Gesù, insieme con la Mamma ti bacio e benedico, e con lei prenderò il sonno dell’amore sul tuo adorabile cuore.

Gesù in quest’ora è in mezzo ai soldati con animo imperturbabile, con costanza ferrea. Da quel Dio che è, soffre tutti gli strapazzi che i soldati gli fanno, e li guarda con tanto amore, da sembrare che li inviti a dargli più pene.

E noi, nelle ripetute sofferenze, siamo costanti, oppure ci lamentiamo, c’infastidiamo, perdiamo la pace, quella pace del cuore necessaria per fare che Gesù possa trovare in noi una felice dimora?

La fermezza è quella virtù che fa conoscere se Dio regna veramente in noi. Se è vera virtù la nostra, saremo fermi nella prova con una fermezza, non a periodi, ma sempre eguale a sé stessa, ed è questa sola fermezza che ci dà la pace. Come più ci rendiamo fermi nel bene, nel patire e nell’operare, così veniamo ad allargare il campo intorno a noi, dove Gesù allargherà le sue grazie. Sicché, se noi saremo incostanti, piccolo sarà il nostro campo, e Gesù poco o nulla potrà spaziarsi. Se invece noi saremo fermi e costanti, trovando Gesù il campo molto esteso, troverà in noi il suo appoggio e sostegno, e dove distendere le sue grazie.

Se vogliamo che il nostro amato Gesù riposi in noi, circondiamolo della stessa fermezza con cui operava per la salvezza delle anime nostre. Egli così difeso starà nel nostro cuore in dolce riposo.

Gesù guardava con amore quelli che lo maltrattavano. E noi, guardiamo con lo stesso amore quelli che ci offendono? E l’amore che mostriamo loro è tanto, da far che sia voce così potente per i loro cuori da convertirli a Gesù?

Mio Gesù, Amore senza confine, dammi questo amore e fa che ogni pena chiami anime a te.

PRIMA ORA – Dalle 17 alle 18
Gesù si congeda dalla sua Madre Santissima.

SECONDA ORA – Dalle 18 alle 19
Gesù si separa dalla sua Santissima Madre e s’avvia al Cenacolo.

TERZA ORA – Dalle 19 alle 20
La Cena Legale.

QUARTA ORA – Dalle 20 alle 21
La Cena Eucaristica.

QUINTA ORA – Dalle 21 alle 22
La prima Ora di agonia nell’Orto di Getseman
i.

SESTA ORA – Dalle 22 alle 23
La seconda Ora di agonia nell’Orto di Getsemani.

SETTIMA ORA – Dalle 23 alle 24
La terza Ora di agonia nell’Orto di Getsemani.

OTTAVA ORA Dalle 24 all’1
La Cattura di Gesù.

NONA ORA – Dall’1 alle 2
Gesù, sbalzato da una rupe, cade nel torrente Cedron.

DECIMA ORA – Dalle 2 alle 3
Gesù è presentato ad Anna.

UNDICESIMA ORA – Dalle 3 alle 4
Gesù in casa di Caifa.

DODICESIMA ORA – Dalle 4 alle 5
Gesù in mezzo ai soldati.

TREDICESIMA ORA – Dalle 5 alle 6
Prigionia di Gesù.

QUATTORDICESIMA ORA – Dalle 6 alle 7
Gesù di nuovo innanzi a Caifa e poi è condotto da Pilato.

QUINDICESIMA ORA – Dalle 7 alle 8
Gesù innanzi a Pilato. Pilato lo manda da Erode.

SEDICESIMA ORA – Dalle 8 alle 9
Gesù è riportato innanzi a Pilato e posposto a Barabba.
Gesù è flagellato.

DICIASSETTESIMA ORA – Dalle 9 alle 10
Gesù è coronato di spine.
Gesù è presentato come “Ecce Homo”.
Gesù è condannato a morte.

DICIOTTESIMA ORA – Dalle 10 alle 11
Gesù prende la croce e si avvia al Calvario dove è spogliato.

DICIANNOVESIMA ORA – Dalle 11 alle 12
La Crocifissione.

VENTESIMA ORA – Dalle 12 alle 13
Prima Ora di agonia sulla Croce.

VENTUNESIMA ORA – Dalle 13 alle 14
Seconda Ora di agonia sulla Croce.

VENTIDUESIMA ORA – Dalle 14 alle 15
Terza Ora di agonia sulla Croce.
La morte di Gesù.

VENTITREESIMA ORA – Dalle 15 alle 16
Gesù, morto, è trapassato dalla lancia e deposto dalla Croce.

VENTIQUATTRESIMA ORA – Dalle 16 alle 17
Sepoltura di Gesù. Desolazione di Maria Santissima.