4° incontro
da ” Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature -LIBRO DI CIELO- Il richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio” – diario della piccola figlia della Divina Volontà Luisa Piccarreta.
Novembre 10, 1923 volume 16
Luisa si sentiva molto piccola e non comprendeva il perché Gesù l’avesse chiamata ad una missione importante.. e Gesù le spiega il significato della piccolezza:
(2)“La mia cara piccolina, ti ho scelto piccina perché i piccoli si fanno fare ciò che si vuole, non camminano da loro, ma si fanno condurre, anzi hanno paura di mettere il piede da soli; se ricevono doni, sentendosi incapaci di custodirli, li depongono nel grembo della mamma; i piccoli sono spogliati di tutto, né ci badano se son ricchi o poveri, non si danno pensiero di nulla.
Oh! com’è bella l’età infantile, piena di grazia, di bellezza e di freschezza, perciò, quanto più grande è un’opera che voglio fare in un’anima, tanto più piccola la scelgo, mi piace molto la freschezza e la bellezza infantile, mi piace tanto che la conservo nella piccolezza del nulla da dove sono usciti, nulla di proprio faccio entrare in loro per non farle perdere la loro piccolezza, e così conservarle la freschezza e bellezza divina, da donde sono usciti”.
(3… nei veri piccoli non può entrare la cattiveria, sai tu quando incomincia ad entrare il male, la crescenza? Quando incomincia ad entrare il proprio volere, come questo entra incomincia ad empirsi e a vivere di sé stessa, ed il Tutto esce dalla piccolezza della creatura, e a lei sembra che la sua piccolezza s’ingrandisce, ma grandezza da piangere, non vivendo del tutto Iddio in lei, si scosta dal suo principio, disonora la sua origine, perde la luce, la bellezza, la santità, la freschezza del suo Creatore, sembra che cresce innanzi a sé e forse innanzi agli uomini, ma innanzi a Me, oh! come decresce, forse si farà anche grande, ma non sarà mai la mia piccina prediletta, cui preso d’amore verso di essa, perché si conserva quale l’ho creato, la riempio di Me e la faccio la più grande, cui nessuno potrà pareggiarla.
Ciò feci con la mia Celeste Mamma, fra tutte le generazioni Lei è la più piccola, perché non entrò mai il suo volere in Lei come agente, ma sempre il mio Volere Eterno, e questo non solo la conservò piccola, bella, fresca, quale da Noi era uscita, ma la fece la più grande di tutti. Oh! come era bella: piccola per sé stessa, grande, superiore a tutti in virtù nostra! E’ solo per la sua piccolezza che fu innalzata all’altezza di Madre di Colui che la formò.
Sicché, come vedi, tutto il bene dell’uomo è il fare la mia Volontà, tutto il male è il fare la sua, perciò per venire a redimere l’uomo scelsi la mia Madre, perché piccola, cui per mezzo suo Me ne servii come canale per far scendere sull’uman genere tutti i beni ed i frutti della Redenzione.
LIBRO DI CIELO
Gennaio 5, 1907 VOLUME 7
La vera e soda santità consiste nel ricevere come specialità d’amore divino tutto ciò che le può succedere o fare, fosse anche la cosa più indifferente, come sarebbe se trovasse un cibo gustoso o disgustoso. Specialità d’amore nel gusto, pensando che Gesù produce quel gusto nel cibo, ché l’ama fino a darle gusto anche nelle cose materiali. Specialità d’amore nel disgusto, pensando che l’ama tanto che l’ha prodotto quel disgusto per assomigliarla a Sé nella mortificazione, dandole Lui stesso una monetina da poter offrire a Lui. Specialità d’amore divino se è umiliata, se è esaltata, se è sana, se è inferma, se è povera o ricca. Specialità d’amore il respiro, la vista, la lingua, tutto, tutto, e siccome tutto, tutto deve ricevere come specialità d’amore divino, essa deve ridare tutto a Dio come uno speciale amore suo, sicché deve ricevere l’onda dell’amor di Dio, e deve dare a Dio l’onda dell’amore suo. Oh! che bagno santificante è quest’onda dell’amore, la purifica, la santifica, la fa progredire senza che essa stessa avverta, è più vita di Cielo che di terra.
Ottobre 4, 1935 VOLUME 33
Oh! se tutti capissero che solo la mia Divina Volontà sa fare le cose grandi, e ancorché fossero piccole ed insignificanti, oh! come sarebbero tutti contenti e ciascuno amerebbe il posticino, l’ufficio in cui Dio l’ha messo, ma siccome si fanno padroneggiare dall’umano volere, vorrebbero dare di loro, fare azione grandi che non possono fare, perciò sono sempre scontenti della condizione o posto in cui la Divina Provvidenza li ha messi per loro bene. Perciò contentati di fare il poco unita con la mia Volontà, e non il grande senza di Essa…
Agosto 20, 1923 volume 16
E poi c’è l’esempio della mia Mamma, vera santità del vivere nel mio Volere, tutto eclissato il suo interno nell’Eterno Sole della Volontà Suprema, e che dovendo essere la Regina della santità dei santi, Madre e portatrice della mia Vita a tutti, e quindi di tutti i beni, restava come nascosta in tutti, portando il bene senza farsi conoscere; più che tacito sole portava la luce senza parola, il fuoco senza strepito, il bene senza farsi additare; non c’era bene che da Lei non partiva; non c’era miracolo che da Lei non scaturiva; vivendo nel mio Volere viveva nascosta in tutti, ed era origine, ed è, dei beni di tutti. … passava inosservata e nascosta nella nube di luce della Divina Volontà, tanto che gli stessi santi hanno dato di loro apparentemente facendo cose più strepitose che la mia stessa Mamma, eppure che cosa sono i più grandi santi innanzi alla mia Celeste Mamma?
da ” La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà” – LIBRO D’ORO-
In questo libro Maria ci svela i segreti del suo concepimento, e la prova a cui Dio la sottopose. E insieme a lei veniamo a scoprire anche le bellezze della creazione dell’uomo e l’origine di tutti i mali dell’umanità. E come Maria diversamente da Adamo superò la prova.
4° giorno VM
Or dunque sappi, figlia mia, che il Fiat divino mi fece conoscere la creazione dell’uomo, innocente e santa. Anche per lui tutto era felicità; teneva il comando su tutta la creazione, e tutti gli elementi erano ubbidienti ai suoi cenni. Come in Adamo regnava il Volere Divino, in virtù di esso anche lui era inseparabile dal suo Creatore. Ai tanti beni che Iddio gli aveva dato, per avere un atto di fedeltà in Adamo, gli comandò che non toccasse un solo frutto dei tanti che c’erano in quell’Eden terrestre. Era la prova che Dio voleva per confermare la sua innocenza, santità e felicità, e per dargli il diritto del comando su tutta la creazione. Ma Adamo non fu fedele nella prova, e non essendo fedele, Iddio non si potette fidar di lui; e perciò perdette il comando, l’innocenza, la felicità, e si può dire che capovolse l’opera della creazione.
Or sappi, figlia del mio cuore, (che) nel conoscere i gravi mali della volontà umana in Adamo ed in tutta la sua progenie, io, la tua celeste Madre, sebbene appena concepita, piansi amaramente ed a calde lacrime sull’uomo decaduto; ed il Volere Divino, nel vedermi piangere, mi domandò per prova che gli cedessi la mia volontà umana. Il Fiat divino mi disse: “Non ti chiedo un frutto come ad Adamo, no, no; ma ti chiedo la tua volontà. Tu la terrai come se non la avessi, sotto l’impero del mio Volere Divino, che ti sarà vita e si sentirà sicuro di fare ciò che vorrà di te.”
Così il Fiat supremo fece il quarto passo nell’anima mia, domandandomi per prova la mia volontà, aspettando da me il mio Fiat e l’accettazione d’una tal prova.
5° giorno VM
Tutto al Fiat io debbo; io non conosco altro. Tutte le mie sublimi prerogative (con cui) la santa Chiesa tanto mi onora, non sono altro che gli effetti di quella Divina Volontà che mi dominava, regnava e viveva in me. Perciò sospiro tanto che si conosca chi (è) Colei che produceva in me tanti privilegi ed effetti mirabili, da far stupire cielo e terra.
Ora ascoltami, figlia cara: come l’Ente supremo mi domandò il mio volere umano, (compresi) il grave male che può fare la volontà umana nella creatura, (e) come essa metta tutto in pericolo, anche le opere più belle del suo Creatore. La creatura, col suo volere umano, è tutta oscillazioni, è debole, incostante, disordinata. E questo, perché Iddio, nel crearla, la aveva creata unita come in natura con la sua Volontà Divina, in modo che essa doveva essere la forza, il moto primo, il sostegno, il cibo, la vita dell’umana volontà. Sicché col non dar vita alla Volontà Divina nella nostra, si respingono i beni ricevuti da Dio nella creazione e i diritti ricevuti in natura nell’atto che fummo creati.
Oh, come compresi bene l’offesa grave che si fa a Dio, e i mali che piovono sulla creatura.! Ebbi tale orrore e paura di fare la mia volontà, (che) giustamente temevo, perché anche Adamo fu creato da Dio innocente, eppure, col fare la sua volontà, in quanti mali non piombò, lui e tutte le generazioni?
Perciò (io), la Mamma tua, presa da terrore e più dall’amore verso il mio Creatore, giurai di non fare mai la mia volontà; e per essere più sicura ed attestare maggiormente il mio sacrifizio a Colui che tanti mari mi aveva dato di grazie e privilegi, presi questa mia volontà umana e la legai ai piedi del Trono divino, in omaggio continuo d’amore e di sacrifizio, giurando di non servirmi mai, anche per un istante solo della mia vita, della mia volontà, ma sempre di quella di Dio.
6° giorno VM
Ora senti, figlia mia, dopo il trionfo nella prova il Fiat divino fece il sesto passo nell’anima mia, col farmi prendere il possesso di tutte le proprietà divine, per quanto a creatura è possibile ed immaginabile. Tutto era mio, cielo e terra, e lo stesso Dio, di cui possedevo la stessa Volontà sua. Io mi sentivo posseditrice della santità divina, dell’amore, della bellezza, potenza, sapienza e bontà divina. Mi sentivo Regina di tutto; né mi sentivo estranea nella casa del mio Padre celeste; sentivo al vivo la sua paternità e la suprema felicità di essere la sua figlia fedele. Posso dire che crebbi sulle ginocchia paterne di Dio, né conobbi altro amore né altra scienza se non quella che mi somministrava il mio Creatore. Chi può dirti ciò che fece questa Divina Volontà in me? Mi elevò tanto in alto, mi abbellì tanto, che gli stessi angeli restano muti, né sanno dove incominciare a parlare di me.
Perciò ascolta la Mamma tua: non voler riconoscere più la tua volontà umana. Se ciò farai, tutto sarà in comune tra me e te; avrai una forza divina in tuo potere; tutte le cose si convertiranno in santità, amore e bellezza divina. Ed io, nella foga del mio amore, come mi decantò l’Altissimo: “Tutta bella, tutta santa, tutta pura sei tu, o Maria”, dirò “Bella, pura e santa è la figlia mia; perché possiede la Volontà Divina”.
15° Giorno –
La sua vita nel tempio.
Io ero attentissima a tutti i doveri che si usavano di fare in quel luogo santo; io ero pacifica con tutti, né diedi mai amarezze e disturbo a nessuno; mi sottoponevo ai servizi più umili; non trovavo difficoltà a nulla, né a scopare né a fare (i) piatti; qualunque sacrifizio era per me un onore, un trionfo. Ma vuoi sapere il perché? Io non guardavo nulla; tutto per me era Volontà di Dio. Sicché il mio campanello che mi chiamava era il Fiat; io sentivo il suono misterioso del Voler Divino che mi chiamava nel suono del campanello, ed il mio cuore gioiva e correva per andare dove il Fiat mi chiamava.La mia regola era la Divina Volontà (e) i miei superiori li vedevo come comandanti d’un Volere sì santo (volontà espressa); quindi, per me, il campanello, la regola, i superiori, le mie azioni, anche le più umili, erano gioie e feste che mi imbandiva il Fiat Divino, (il quale), stendendosi anche fuori di me, mi chiamava a stendere la sua Volontà per formare il suo Regno nei più piccoli degli atti miei.
Ed io facevo come il mare, che nasconde tutto ciò che possiede e non fa vedere altro che acqua; così facevo io, nascondevo tutto nel mare immenso del Fiat Divino, e non vedevo altro che mari di Volontà Divina, e perciò tutte le cose mi portavano gioie e feste. Ah, figlia mia, nei miei atti correvi tu e tutte le anime. Io non sapevo far nulla senza della figlia mia; era proprio per i figli miei che (io) preparavo il Regno della Divina Volontà… la santità non sta nell’ufficio che (a loro) tocca, ma nel compiere la Volontà Divina, in qualunque ufficio (che venga) loro assegnato, (Essa) che è la paciera delle anime, (la) forza e (il) sostegno nei sacrifizi più duri.
19° giorno
Ora, figlia mia ascoltami. Io continuavo la mia vita in Nazaret. Il Fiat divino continuava ad allargare in me il suo Regno; se ne serviva dei più piccoli atti miei, anche dei più indifferenti, qual era il mantenere l’ordine nella piccola casetta, accendere il fuoco, scopare, e tutti quei servizi che si usano nelle famiglie, per farmi sentire la sua vita palpitante nel fuoco, nell’acqua, nel cibo, nell’aria che respiravo, in tutto; ed investendoli, formava sopra dei miei piccoli atti mari di luce, di grazia, di santità, perché dove regna il Divin Volere, tiene la potenza di formare, dai piccoli nonnulla, nuovi cieli di bellezza incantevole, perché esso, essendo immenso, non sa fare cose piccole, ma con la sua potenza avvalora i nonnulla e ne forma le cose più grandi, da far strabiliare cieli e terra. Tutto è santo, tutto è sacro, per chi vive di Volontà Divina.