Dal Vangelo secondo Luca • Lc 3, 10-18


In  quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa  dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non  ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei  pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto  vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi,  che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non  estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
 Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si  domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a  tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte  di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi  battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la  sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la  paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Cap.068 § 4-5 • Gesù, nel Tempio con l’Iscariota, ammaestra.

68.4Si dirige sotto un arco del portico e, addossato ad una colonna, comincia a parlare. Prende lo spunto dal fatto del mattino.

 «Stamane, entrando in Sionne, ho visto che per pochi denari due figli d’Abramo erano pronti ad uccidersi. Nel nome di Dio avrei potuto maledirli, poiché Dio dice: “Non ucciderai”, e dice anche che chi non lo ubbidisce nella sua Legge sarà maledetto. Ma ho avuto pietà della loro ignoranza allo spirito della Legge ed ho solo impedito l’omicidio per dare loro modo di pentirsi, conoscere Dio, servirlo in obbedienza, amando non solo chi li ama, ma anche chi è loro nemico.
 Sì, Israele. Un giorno nuovo sorge per te e anche più luminoso si fa il precetto d’amore. Comincia forse l’anno col nebbioso etanim, oppure con il triste casleu dalle giornate più brevi di un sogno e dalle notti lunghe come un malanno? No, esso ha inizio col fiorito, solare, allegro nisam, in cui tutto ride e il cuore dell’uomo, anche fosse il più povero e triste, si apre alla speranza perché viene l’estate, le biade, il sole, le frutta, dolce è il dormire anche su un prato in fiore con le stelle per lucerna, facile il nutrirsi perché ogni zolla porta erba o frutto per la fame dell’uomo.
 Ecco, o Israele. Finito è l’inverno, tempo di attesa. Ora è la gioia della promessa che si compie. Il Pane e il Vino stanno per esser pronti alla tua fame. Il Sole è fra te. Tutto, a questo Sole, prende più ampio e dolce respiro. Anche il precetto della nostra Legge, il primo, il più santo dei precetti santi: “Ama il tuo Dio e ama il tuo prossimo”.
 Nella relativa luce che fin qui ti fu concessa, ti fu detto — non avresti potuto fare di più, perché su te ancora pesava il corruccio di Dio per la colpa di disamore di Adamo — ti fu detto: “Ama coloro che ti amano e odia il tuo nemico”. E nemico ti era non solo chi varcava i tuoi patrii confini, ma anche chi ti aveva mancato, privatamente, o che ti pareva avesse mancato. Onde l’odio covava in tutti i cuori, poiché quale è mai quell’uomo che, volutamente o senza volere, non fa offesa al fratello? E quale quello che giunge a vecchiezza senza essere offeso?
 Io vi dico: amate anche chi vi offende. Fatelo pensando che Adamo, e ogni uomo per lui, è prevaricatore verso Dio, né vi è alcuno che possa dire: “Io non ho offeso Dio”. Eppure Dio perdona, non una ma dieci e dieci volte perdona, ma mille e diecimila volte perdona, e ne è prova il sussistere dell’uomo sulla terra. Perdonate dunque come Dio perdona. E se non lo potete fare per amore verso il fratello che vi ha nuociuto, fatelo per amore di Dio che vi dà pane e vita, che vi tutela nei bisogni della Terra ed ha predisposto ogni evento per procurarvi l’eterna pace sul suo seno. Questa è la Legge nuova, la Legge della primavera di Dio, del tempo fiorito della Grazia venuta fra gli uomini, del tempo che vi darà il Frutto senza pari che vi aprirà le porte del Cielo.


 68.5La voce che parlava nel deserto non si ode. Ma muta non è.
 Essa parla ancora a Dio per Israele e parla ancora ad ogni retto israelita nel cuore e dice — dice dopo avervi insegnato a far penitenza per preparare le vie al Signore che viene, e ad avere carità dando il superfluo a chi non ha neppure il necessario, e ad avere onestà non estorcendo e vessando — vi dice: “L’Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo, Colui che battezzerà col fuoco dello Spirito Santo è fra voi. Egli pulirà la sua aia, raccoglierà il suo frumento”.
 Sappiate conoscere Colui che il Precursore vi indica. Le sue sofferenze operano verso Dio per darvi luce. Vedete. Si aprano i vostri occhi spirituali. Conoscerete la Luce che viene. Io raccolgo la voce del Profeta che annuncia il Messia, e col potere che mi viene dal Padre la amplifico e vi unisco il mio potere, e vi chiamo alla verità della Legge. Preparate i vostri cuori alla grazia della Redenzione vicina. Il Redentore è fra voi. Beati quelli che saranno degni di essere redenti perché avranno avuto buona volontà.
 La pace sia con voi».
 Uno chiede: «Sei Tu discepolo del Battista, che ne parli con tanta venerazione?».
 «Ebbi battesimo da lui, sulle rive del Giordano, prima della sua prigionia. Lo venero perché santo egli è agli occhi di Dio. In verità vi dico che fra i figli di Abramo non ve ne è uno più ­grande in grazia di lui. Dal suo avvento alla sua morte, gli occhi di Dio si saranno posati senza moto di sdegno su questo benedetto».
 «Egli ti ha assicurato del Messia?».
 «La sua parola che non mente ha indicato ai presenti il Messia già vivente».
 «Dove? Quando?».
 «Quando fu l’ora di indicarlo».

♦ Estratto da «L’Evangelo come mi è stato rivelato» ♦ Copyright © Fondazione Erede di Maria Valtorta • ETS

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