SAN TOMMASO D’AQUINO, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

Colore Liturgico Bianco

Prima Lettura

Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 10,1-10
 
Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 39 (40)

R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. R.
 
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.
 
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.
 
Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho celato il tuo amore
e la tua fedeltà alla grande assemblea. R.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)

Alleluia.

Vangelo

Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,31-35

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Martedì 28 Gennaio 2025
S. Tommaso d’Aquino; B. Olimpia (Olga) Bidà
3.a settimana del Tempo Ordinario

Mc 3,34-35

Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Volume 18, Febbraio 21, 1926

“Figlia mia, piccola neonata della mia Volontà, tu devi sapere che chi è nata nella mia Volontà, può essere anche madre, col dare alla luce molti figli al mio Supremo Volere. Per essere madre è necessario avere materia sufficiente nell’interno, per poter formare con il suo sangue, con la sua carne e con gli alimenti continui il parto che si vuol dare alla luce. Se non c’è il germe e materia sufficiente, è inutile sperare d’essere madre. Ora, in te, essendo nata nel mio Volere, c’è il germe della fecondità, come pure c’è la materia sufficientissima di tutte le manifestazioni che ti ho fatto sul mio Volere; ogni conoscenza che ti ho dato, si può dire che può dare alla luce un figlio alla mia Volontà; i tuoi atti continui nel mio Volere sono alimenti abbondanti per formarli prima in te questi figli del Cielo, e poi uscirli  fuori come trionfo, onore, gloria e corona della mia Volontà, e perenne gioia della madre che li ha partorito. Vedi, dunque, che significa una manifestazione di più, è un parto di più che fa la mia Volontà: è una Vita Divina che esce a bene delle creature, è un debilitare le forze dell’umana volontà per costituirvi la fortezza della Volontà Divina. Come devi dunque stare attenta a non sperdere nulla, anche delle più piccole manifestazioni che ti faccio, perché verresti a ⁰:togliermi l’onore d’avere un figlio di più, che può narrare a tutti un bene di più sulla mia Volontà per darlo alle creature, onde poterla amare di più e farsi soggiogare dalla potenza del mio Supremo Volere!”