San Luigi Maria Grignion da Montfort

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

INTRODUZIONE

“Maria nel disegno di Dio e nel disegno della Chiesa”.

[1] Per mezzo della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo (1).

Maria è un mistero

[2] Maria visse tanto nascosta da essere chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa Alma Mater (2), Madre nascosta e riservata. Fu così profondamente umile da non avere, sulla terra, attrattiva più forte e continua che di nascondersi a se stessa e ad ogni creatura per essere conosciuta da Dio solo.

[3] Per esaudirla nelle richieste che gli fece di tenerla nascosta, povera e umile, Dio si compiacque di non rivelarla quasi a nessuna creatura nel concepimento, nella nascita, nella vita, nei suoi misteri, nella risurrezione e nell’assunzione. I suoi stessi genitori non la conoscevano e gli angeli si chiedevano spesso l’un l’altro: “Chi è costei?” (3). L’Altissimo infatti, l’occultava ai loro sguardi e, se lasciava trasparire qualcosa di lei, infinitamente di più era quanto teneva segreto.

[4] Dio Padre ha consentito che non facesse miracolo durante la vita, almeno di quelli strepitosi, benché gliene avesse dato il potere (4). Dio Figlio ha consentito che i suoi apostoli ed evangelisti ne parlassero pochissimo, e solo quanto era necessario per far conoscere Gesù Cristo, benché fosse la sua fedele Sposa.

[5] Maria è l’eccellente capolavoro dell’Altissimo, che se ne riservò la conoscenza e il possesso. Maria è la madre mirabile del Figlio, che prese piacere ad accogliere il suo desiderio di umiltà e di tenerla nascosta nel corso della vita per assecondarne l’umiltà chiamandola donna (5), come un’estranea, quantunque la stimasse e l’amasse nel suo cuore al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini. Maria è la fonte sigillata (6) e la Sposa fedele dello Spirito Santo, dove lui solo può entrare. Maria è il santuario e il riposo della santa Trinità, dove Dio Si trova in modo magnifico e divino più che in qualsiasi altro luogo dell’universo, non eccettuata la sua dimora sui cherubini e serafini. A nessuna creatura, anche se purissima, è permesso entrarvi senza uno speciale privilegio.

[6] Affermo con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo (7), dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano bellezze e tesori ineffabili. È la magnificenza dell’Altissimo (8), dove questi nascose, come nel proprio seno, il suo unico Figlio, ed in lui tutto quanto egli ha di eccellente e di più prezioso. Oh! quante cose grandi e nascoste ha fatto Dio onnipotente in questa creatura mirabile, come lei stessa dovette ammettere nonostante la sua profonda umiltà:“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (9). Il mondo non le conosce, perché ne è incapace e indegno.

[7] I Santi han detto cose meravigliose di questa santa città di Dio (10) e, stando alle loro stesse testimonianze, non sono mai stati così eloquenti e felici, come quando hanno parlato di lei (11). Proclamano perfino che l’altezza dei suoi meriti, da lei innalzati fino al trono della divinità, non si può scorgere; la larghezza della sua potenza, estesa perfino sopra un Dio, non si può capire (12) infine, la profondità della sua umiltà e di tutte le sue virtù e grazie, pari ad un abisso, non si può sondare. O altezza incomprensibile, larghezza ineffabile, grandezza smisurata, abisso insondabile! (13)

[8] Ogni giorno, da un capo all’altro della terra, nel più alto dei cieli, nel più profondo degli abissi, tutto proclama, tutto divulga l’ammirabile Maria. I nove cori degli angeli, le persone di ogni sesso, età, condizione, religione, buoni e cattivi e persino i demoni sono costretti volentieri o no a proclamarla beata, in nome della verità. Tutti gli angeli nei cieli -dice San Bonaventura- le cantano incessantemente: “Santa, santa, santa Maria, Vergine Madre di Dio”. E milioni e milioni di volte, ogni giorno, le rivolgono il saluto angelico “Ave Maria…”, mentre si prostrano dinanzi a lei e chiedono il favore d’essere onorati di un suo comando. “San Michele stesso, -dice sant’Agostino- benché principe di tutta la Corte celeste, è il più zelante nel renderle e farle rendere ogni sorta di omaggi, sempre in attesa di avere l’onore di volare, ad un suo cenno, in soccorso di qualcuno dei suoi servi”.

[9] Tutta la terra è piena della sua gloria, particolarmente fra i cristiani, dai quali è scelta quale patrona e protettrice di parecchi regni, province, diocesi e città. Quante cattedrali consacrate a Dio, sotto il suo nome! Non c’è chiesa che non abbia un altare in suo onore; non regione, non contrada, dove non si trovi qualcuna delle sue miracolose immagini, davanti alle quali si guarisce da ogni male e si ottiene ogni bene. Quante confraternite e congregazioni in suo onore! Quanti istituti religiosi sotto il suo nome da sua protezione! (14). Quanti confratelli e consorelle di tutte le pie associazioni, religiosi e religiose di tutti gli Ordini, pubblicano le sue lodi e annunciano le sue misericordie! Non c’è nemmeno un bambino che, balbettando l’Ave Maria, non la lodi. Non c’è un peccatore che, sebbene ostinato, non abbia in lei qualche scintilla di speranza. Non c’è neppure un solo demonio nell’inferno che, temendola, non la rispetti.

Maria non è abbastanza conosciuta

[10] È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: “DE MARIA NUMQUAM SATIS”(15). Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita più lode, rispetto, amore e servizio.

[11] Bisogna anche affermare con lo Spirito Santo: “Tutto lo splendore della figlia del Re è nell’interno” (16). Tutta la gloria esteriore, che a gara le rendono il cielo e la terra, si direbbe un nulla a paragone di quella che ricevette interiormente dal Creatore e che non è conosciuta dalle povere creature, le quali non possono penetrare nel segreto più intimo del Re.

[12] Dobbiamo anche esclamare con l’Apostolo: “Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo ” (17) le bellezze, le grandezze e le prerogative di Maria, il più grande miracolo della grazia, della natura e della gloria! Cerca di capire il Figlio -dice un santo- se vuoi comprendere la madre. Ella è una degna Madre di Dio! Qui taccia ogni lingua!

Occorre conoscere maggiormente Maria

[13] Il cuore mi ha suggerito quanto ho scritto con particolare gioia, per mostrare che la divina Maria è stata finora sconosciuta, ed è questa una delle ragioni per le quali Gesù Cristo non è ancora conosciuto come si deve (18). Se dunque, come è certo, la conoscenza ed il regno di Cristo si attueranno nel mondo, sarà effetto necessario della conoscenza e del regno della santissima Vergine Maria, che l’ha dato alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda(19).

NOTE

1 È l’ouverture, il tema di tutta l’Opera: verrà ripreso ai nn. 13, 22, 49, 157, 217, 262. “Nel mistero dell’assunzione si esprime la fede della Chiesa, secondo la quale Maria è unita da uno stretto e indissolubile vincolo a Cristo, perché, se madre-vergine era a lui singolarmente unita nella sua prima venuta, per la sua continuata cooperazione con lui lo sarà anche in attesa della seconda; “redenta in modo più sublime in vista dei meriti del Figlio suo”, ella ha anche quel ruolo proprio della madre, di mediatrice di clemenza nella venuta definitiva, quando tutti coloro che sono di Cristo saranno vivificati, e “l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” (1Cor 15,26) (Giovanni Paolo II, Enc. Redemptoris Mater, n. 41).

2 È questo, secondo san Girolamo (In Is. Proph. 3,7. PL 24, 110), il senso della parola ebraica `almah (cf. Is 7,14). Per la liturgia, cf. l’inno Ave. maris stella e l’antifona Alma redemptoris Mater (Cf G. Rossetto Alma vuol dire nascosta? in Madre e Regina, XVI, 1962, pp. 247-248).

3 “Chi è colei che sale dal deserto appoggiata al suo diletto?” (Ct. 8,5).

4 Cf S. Tommaso, S.Th. III, q. 27, a.5, ad 3.

5 Gv 2,4; 19,26. Nel nome “donna” riferito a Maria gli esegeti vedono il ruolo che le è stato assegnato nella storia della salvezza, come Figlia di Sion e nuova Eva.

6 “Giardino chiuso, tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata” (Ct 4, 12). Cf VD 263.

7 L’interpretazione di Gen 2, 8 in senso mariano si ritrova, ad es., in S. Efrem, S. Proclo, S. Ambrogio, S. Giovanni Damasceno, S. Leone Magno. Cf VD 18, 248, 261.

8 Cf. VD 248.

9 Lc 1, 49.

10 VD 48.

11 “Non mi sento mai così contento, né mai così preso da tremore, come quando devo parlare della gloria della Vergine madre” (S.BERNARDO Serm. 4 in Assumpt, B.V.M., PL 183, 427).

12 Cf. VD 37, 76.

13 Sono paragoni che si ispirano a Ef 3, 18 e Ap 21, 15-16.

14 Cf. E. Gambari, Ordini e Congregazioni Religiose di nome e di orientamento mariani, in Enciclopedia mariana Theotòcos, 1954, pp. 509-615; A. Rum, Istituti di ispirazione mariana. Spiritualità mariana degli Istituti religiosi, in I Religiosi sulle orme di Maria, Libreria Editrice Vaticana, 1987, pp. 95-117.

15 Nel manoscritto queste quattro parole DE MARIA NUMQUAM SATIS si distaccano nettamente dal contesto in caratteri tre volte più grandi degli altri.

16 Sal 45, 14, secondo la versione Volgata.

17 1 Cor 2, 9

18 Il Montfort parla qui di una Conoscenza vitale, in contrapposizione a quella speculativa arida, sterile, indifferente (Cf. VD 64).

19 “La conoscenza della vera dottrina cattolica su Maria costituirà sempre una chiave per la esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa” (Paolo VI,1.11.1964).