Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
La concupiscenza degli occhi.
1) E’ la sete del sensibile, di ciò che si vede, di ciò che è terreno, di ciò che passa, con
disprezzo di ciò che è spirituale, invisibile, celeste, eterno. E’ la cupidigia, che al dir della Scrittura, è la radice di tutti i mali. E’ il peccato di Giuda.
Gesù, per guarire una tale malattia, volle nascere e vivere povero… Pensa alla povertà di Betlemme… dell’esilio… di Nazaret… della vita pubblica di Gesù:
gli uccelli hanno un nido e Ie volpi una tana ma il Figlio dell’uomo non ha una pietra ove posare il capo: e muore nudo su una croce ed è posto in un sepolcro non suo… Esaltò poi a parole la povertà, mettendola la prima tra le beatitudini e promettendo, a chi da tutto si distacca, il Regno dei cieli: beati pauperes, quoniam ipsorum est regnum coelorum. (Beati i poveri perchè di essi è il Regno dei cieli)
2) I beni della terra che Dio aveva creato, affinché ci servissero di scala per salire a
Lui, sono per causa del peccato originale e del pervertimento da esso prodotto, tanti
ostacoli che ci allontanano da Lui.
Quindi l’esempio ed il consiglio di Gesù di abbandonare tutto a chi vuol essere perfetto.
La S. Schiavitù è una grande scuola di distacco.
Non ci obbliga a spogliarci dei beni temporali, ma ci insegna a viverne col cuore
distaccato, ad averne quasi paura, perché è così difficile non farsene schiavi.
Il povero è in condizioni più favorevoli del ricco per raggiungere la santità.
Lo schiavo deve riguardare tutto ciò che ha come di Maria e servirsene secondo la sua volontà, pronto a separarsene di fatto e a subirne la perdita se tale fosse il volere di Dio. Anzi la Santa Schiavitù lo spoglia dall’attacco persino ai beni spirituali, che tutti ha ceduti a Maria, per poter veramente dire di dover tutto aspettarsi da Lei ed essere un vero povero della Madonna.
PRATICA.
Sei povero? Ricordati che il vero indigente è chi desidera molto.
All’opposto si può esser ricchi nella povertà, desiderando ancor meno di quello che si ha.
Sei ricco? Ricordati che sei il più miserabile degli uomini, se ti manca la grazia di Dio, e che l’elemosina è per te l’unica via del cielo.
O Vergine SS., partecipatemi il vostro distacco da tutti i beni della terra. Datemi una
completa indifferenza circa il loro accrescimento o diminuzione, nei vantaggi e nei danni che me ne potessero venire. Nelle difficoltà materiali innalzerò a Voi lo sguardo fiducioso e vi dirò: Siete Voi la Padrona, pensateci Voi!