Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

La concupiscenza della carne.
1) Prima del peccato tutto era ordinato nell’uomo: il corpo perfettamente soggetto
all’anima e l’anima a Dio.
La ribellione dell’anima a Dio con la colpa di disobbedienza dei nostri progenitori portò seco la ribellione dei sensi e delle passioni all’anima.
L’anima, che ha rifiutato di fare Dio centro delle sue aspirazioni, è trascinata a porre la sua felicità nei piaceri sensuali del corpo, a fare di esso il suo dio.
L’anima, fatta a immagine del Creatore, destinata a perfezionarsi e nobilitarsi sempre più con la conoscenza e l’amor di Dio, è diventata cieca per la verità soprannaturale e, fatta simile ai bruti, non sa più che strisciare sulla terra.
Questo trionfo della materia sullo spirito è ciò che l’Apostolo chiama: concupiscenza della carne.



2) La santità consiste nel liberarsi da questa schiavitù della carne, per ridonare
all’anima la sua vera libertà, staccandola dal fango e assoggettandola a Dio.
E’ questa una lotta dura e lunga, piena di molte sorprese.
Quando ci si crede finalmente liberi, ecco che improvvisamente si precipita nell’abisso di colpe a cui non si sarebbe mai pensato di arrivare.
E’ necessario armarsi di molto coraggio e di grande costanza… la vittoria è frutto di una lotta lunga e spesso accanita… ma la vittoria ti è assicurata dalla grazia.

3) Mezzi per conservarti casto o per ridiventarlo sono:
un’assidua vigilanza su te stesso,
una fuga, in questo caso coraggiosa, delle occasioni (divertimenti, letture, simpatie, ozio, ecc.),
una mortificazione continua dei sensi interni ed esterni,
la scelta di un buon direttore,
la frequenza dei sacramenti,
l’amore al raccoglimento e alla preghiera,
specialmente una tenera devozione a Maria. Senza di essa non sarai mai per lungo tempo e perfettamente casto. Non contaminare quel cuore che è tempio di Dio, quel corpo consacrato dai sacramenti di Gesù e dalla Medaglia di Maria.