Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
Le opere del mondo: il peccato.
1) Non basta rinunciare alle massime, bisogna ancora rinunciare alle opere del
mondo cioè al PECCATO. Il peccato, ecco ove tendono tutti gli sforzi dell’inferno, ecco ove portano tutte le sue massime. Oh, con qual facilità i mondani commettono il peccato o meglio lo bevono come l’acqua!
La terra è inondata dai peccati di ogni specie; ingiustizie, bestemmie, odii, impurità ecc. Le case, Ie strade, Ie fabbriche, i luoghi di divertimento ne sono contaminati e l’aria stessa ne è ammorbata e noi respiriamo aria infetta e subiamo Ie conseguenze dei peccati altrui che attirano i castighi e distolgono Ie grazie di Dio. L’orrore del peccato è la prima grazia che la Madonna fa ad un’anima che vuol far tutta sua.
2) IL DEMONIO VUOLE IL PECCATO, perché odia Dio, e perciò odia noi come sue
creature privilegiate. Vuole il peccato mortale che è separazione da Dio e asservimento a sé.
Se non altro ci spinge al peccato veniale che raffredda le nostre relazioni con Dio e
prepara alla completa separazione da Lui con la colpa mortale.
3) PER CONOSCERE LA GRAVITA DEL PECCATO.
Inginocchiati ai piedi di Maria, prendi il libro della sua Medaglia e vedrai:
a) uno stuolo di angeli precipitare nell’inferno per un solo peccato (il serpente);
b) vi intravedrai ritratto con michelangiolesca grandezza tutta la tragedia dell’Eden, udrai risuonare la terribile sentenza di Dio che colpisce di morte il peccatore, vedrai l’uomo da figlio di Dio fatto schiavo del demonio, e tutta l’umanità precipitata in un mare di miserie e di dolori; e su tanta rovina vedrai troneggiare, unica superstite e speranza dell’umanità, Maria Immacolata, da cui solo ci potrà venire la liberazione.
c) Ma guardando il prezzo del riscatto (la Croce e i due Cuori) comprenderai più ancora la gravità della colpa, per espiare la quale fu necessario il sangue d’un Dio e le lacrime della Madre di Dio.
APPROFONDIAMO… DAL LIBRO DI CIELO
Gennaio 5, 1900 volume 3 (Effetti del peccato e della confessione)
Trovandomi nel solito mio stato, mi sono sentita uscire fuori di me stessa e ho trovato l’adorabile mio Gesù, ma, oh! quanto mi vedevo piena di peccati innanzi alla sua presenza! Nel mio interno mi sentivo un forte desiderio di fare la mia confessione a Nostro Signore, quindi, a Lui rivolgendomi, ho incominciato a dire le mie colpe, e Gesù mi ascoltava. Quando ho finito di dire, rivolgendosi a me con un volto pieno di mestizia mi ha detto:
“Figlia mia, il peccato è un abbraccio velenoso e mortifero all’anima, non solo, ma come pure a tutte le virtù che nell’anima si trovano, se è grave; se poi è veniale, è un abbraccio feritore, che rende l’anima molto debole ed inferma, ed insieme con essa si infermano le virtù che aveva acquistato. Che arma micidiale è il peccato! Solo il peccato può ferire e dare morte all’anima! Nessun’altra cosa può nuocerla, nessun’altra cosa la rende innanzi a Me obbrobriosa, odiosa, che il solo peccato”.
Mentre dicevo ciò, io comprendevo la bruttezza del peccato e sentivo tale una pena, che non so neppure esprimerla. E Gesù, vedendomi tutta compenetrata, ha
alzato la benedetta destra e ha pronunziato le parole dell’assoluzione.
Poi dopo ha soggiunto:
“Come il peccato ferisce e dà morte all’anima, così il sacramento della confessione dà la vita e la risana dalle ferite, e restituisce il vigore alle virtù, e questo, più o meno, secondo le disposizioni dell’anima, così opera la virtù del sacramento”.
Mi pareva che l’anima mia avesse ricevuto nuova vita, non scorgevo più quel fastidio di prima dopo che Gesù mi diede l’assoluzione. Sia sempre ringraziato e glorificato il Signore!