Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Le opere del mondo: il peccato.
1) Non basta rinunciare alle massime, bisogna ancora rinunciare alle opere del
mondo cioè al PECCATO. Il peccato, ecco ove tendono tutti gli sforzi dell’inferno, ecco ove portano tutte le sue massime. Oh, con qual facilità i mondani commettono il peccato o meglio lo bevono come l’acqua!
La terra è inondata dai peccati di ogni specie; ingiustizie, bestemmie, odii, impurità ecc. Le case, Ie strade, Ie fabbriche, i luoghi di divertimento ne sono contaminati e l’aria stessa ne è ammorbata e noi respiriamo aria infetta e subiamo Ie conseguenze dei peccati altrui che attirano i castighi e distolgono Ie grazie di Dio. L’orrore del peccato è la prima grazia che la Madonna fa ad un’anima che vuol far tutta sua.

2) IL DEMONIO VUOLE IL PECCATO, perché odia Dio, e perciò odia noi come sue
creature privilegiate. Vuole il peccato mortale che è separazione da Dio e asservimento a sé.
Se non altro ci spinge al peccato veniale che raffredda le nostre relazioni con Dio e
prepara alla completa separazione da Lui con la colpa mortale.

3) PER CONOSCERE LA GRAVITA DEL PECCATO.
Inginocchiati ai piedi di Maria, prendi il libro della sua Medaglia e vedrai:
a) uno stuolo di angeli precipitare nell’inferno per un solo peccato (il serpente);
b) vi intravedrai ritratto con michelangiolesca grandezza tutta la tragedia dell’Eden, udrai risuonare la terribile sentenza di Dio che colpisce di morte il peccatore, vedrai l’uomo da figlio di Dio fatto schiavo del demonio, e tutta l’umanità precipitata in un mare di miserie e di dolori; e su tanta rovina vedrai troneggiare, unica superstite e speranza dell’umanità, Maria Immacolata, da cui solo ci potrà venire la liberazione.
c) Ma guardando il prezzo del riscatto (la Croce e i due Cuori) comprenderai più ancora la gravità della colpa, per espiare la quale fu necessario il sangue d’un Dio e le lacrime della Madre di Dio.