San Luigi Maria Grignion da Montfort
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
[146] Con questa devozione si offrono tutte le opere buone a Nostro Signore per le mani della sua santa Madre. Così questa amabile padrona le purifica, abbellisce, presenta e fa accettare dal suo Figlio.
1) Le purifica da ogni macchia di amor proprio e dall’impercettibile attaccamento alla creatura che si insinua insensibilmente nelle migliori azioni. Dal momento che si trova fra le sue mani purissime e feconde, queste stesse mani che non furono mai sterili ed oziose e purificano quanto toccano, tolgono al dono offerto quanto ci può essere di guasto o di imperfetto.
[147] 2) Le abbellisce, ornandole dei suoi meriti e virtù. Immaginate un contadino che per cattivarsi la simpatia e la benevolenza del re va dalla regina e le presenta una mela (tutta la sua ricchezza!) perché la offra al re. La regina accetta il povero e piccolo dono del contadino, pone la mela al centro di un grande e bel vassoio d’oro e l’offre così al re a nome del contadino stesso.
Avviene che la mela, sebbene non degna di essere presentata a un re, diventa un dono degno di sua Maestà, in considerazione del vassoio d’oro19 su cui si trova e della persona che la presenta.
[148] 3) Le presenta a Gesù Cristo. Maria nulla ritiene per sé di quanto le si offre, quasi fosse lei il fine ultimo, ma tutto trasmette fedelmente a Gesù Cristo. Dare a lei è dare necessariamente a Gesù. Quando viene lodata e glorificata, subito lei loda e glorifica Gesù. Oggi, come un giorno davanti alle lodi di santa Elisabetta, sentendosi lodata e benedetta, canta: “L’anima mia magnifica il Signore”20.
[149] 4) Maria fa accettare queste buone opere da Gesù, per quanto tenue e povero sia il dono offerto a questo Santo dei santi e Re dei re. Quando uno presenta qualche cosa a Gesù, da solo, fidandosi nelle proprie capacità e disposizioni, Gesù esamina il dono e spesso lo respinge per le macchie d’amor proprio di cui è contaminato, come un tempo respinse i sacrifici dei Giudei pieni di volontà propria21.
Quando, invece, gli si presenta qualcosa per le mani pure e verginali della sua Diletta, lo si prende per il suo lato debole, se è lecito esprimersi così. Allora, egli non considera tanto la cosa che gli viene offerta, quanto la sua amata Madre. Né guarda tanto da dove proviene il dono, quanto colei che glielo presenta. Così Maria, mai respinta e sempre bene accolta dal Figlio, fa accettare dalla sua Maestà tutto quanto gli presenta, piccolo o grande che sia. Basta che Maria presenti qualcosa perché Gesù l’accetti e gradisca. E’ questo il grande consiglio che san Bernardo dava a quelli e a quelle che guidava verso la perfezione: “Se vuoi offrire qualche cosa a Dio, abbi cura di offrirla per le mani graditissime e degnissime di Maria, a meno che non t’importi di ricevere un rifiuto”22.
[150] Non è forse questo ciò che la stessa natura ispira ai piccoli nei confronti dei grandi, come dicevamo prima? Perché, dunque, la grazia non dovrebbe portarci a seguire la stessa norma con Dio, infinitamente superiore a noi e davanti al quale siamo meno di atomi? Abbiamo un’avvocata così potente che non è mai respinta, così avveduta che conosce ogni segreto per conquistare il cuore di Dio, così buona e caritatevole che non rigetta alcuno per quanto piccolo e cattivo.
Più avanti riporterò la storia di Giacobbe e Rebecca, come figura espressiva delle verità che vado esponendo.
4. Fa vivere a lode della gloria di Dio.
[151] QUARTO MOTIVO. Questa devozione fedelmente osservata è un eccellente mezzo per dirigere il valore di tutte le nostre buone opere alla maggior gloria di Dio. Quasi nessuno agisce per questo nobile fine, anche se vi si è obbligati, sia perché non si sa dove stia la maggior gloria di Dio, sia perché non la si vuole.
La Vergine santissima, cui si cede il valore e il merito delle nostre buone opere, conosce perfettamente dove sta la maggior gloria di Dio e tutto opera a tal fine. Ne consegue che il perfetto servo di tale ottima Signora cui si è consacrato totalmente può affermare con audacia che il valore di tutte le sue azioni, pensieri e parole è impegnato per la maggior gloria di Dio, a meno che non revochi espressamente la propria offerta.
Si può forse trovare qualcosa di più consolante per un’anima che ama Dio con cuore puro e disinteressato e stima la gloria e gli interessi di Dio più dei propri?
CAPITOLO SECONDO
(seconda parte)
MOTIVI PER APPREZZARE LA CONSACRAZIONE
5. Conduce all’unione con Cristo.
[152] QUINTO MOTIVO. Questa devozione è una via facile, breve, perfetta e sicura per giungere all’unione con Nostro Signore nella quale consiste la perfezione del cristiano.
1) È una via facile, aperta da Gesù Cristo per venire a noi e sulla quale nessun ostacolo impedisce di giungere a lui. In verità, l’unione con Dio si può raggiungere anche per altre strade, ma con maggiori croci e morti dolorose, con più difficoltà ardue a superarsi. Occorre passare per notti oscure, per strane lotte ed agonie, per erte montagne, fra spine pungentissime e in mezzo a deserti spaventosi.
Sulla strada di Maria, invece, si cammina più soavemente e più tranquillamente. Certo, anche su di essa non mancano aspre lotte da sostenere e grandi difficoltà da superare. Ma ella, amabile Madre e Sovrana, si fa così vicina e presente ai suoi fedeli servi per rischiararli nelle loro tenebre, illuminarli nei loro dubbi, rassicurarli nei loro timori, sostenerli nei loro combattimenti e nelle loro difficoltà, che davvero questa strada verginale per trovare Gesù Cristo, a paragone di ogni altra, è una via di rose e miele. Soltanto pochi santi1, come Efrem, Giovanni Damasceno, Bernardo, Bernardino, Bonaventura, Francesco di Sales…, hanno seguito questo dolce sentiero per giungere a Gesù Cristo. Lo Spirito Santo, fedele Sposo di Maria, l’aveva loro indicato per grazia specialissima. Ma gli altri santi e sono i più numerosi, benché tutti devoti alla santissima Vergine, non hanno camminato o ben poco per questa strada e così sono passati per prove più aspre e pericolose.
[153] Ma come si spiega allora, mi dirà qualche servo fedele di Maria, che i servi fedeli di questa Madre buona hanno tante occasioni di patire e più di coloro che non le sono ugualmente devoti? Infatti, sono contraddetti, perseguitati, calunniati, mal sopportati, oppure camminano fra le tenebre interiori o per deserti dove non cade la minima stilla di rugiada celeste. Se questa devozione a Maria rende più facile la via per trovare Gesù Cristo, come mai sono proprio loro i più crocifissi?
[154] Rispondo: certamente i servi più fedeli della Vergine santa, proprio perché più favoriti, ricevono da lei le più grandi grazie e favori celesti, quali sono appunto le croci. Ma affermo pure che sono questi stessi servi di Maria a portare tali croci con maggiore facilità, merito e gloria.
Ciò che arresterebbe mille volte o farebbe soccombere un altro, non li arresta nemmeno una volta, ma li fa avanzare. Infatti questa Madre buona, piena di grazia e dell’unzione dello Spirito Santo, candisce e prepara loro tutte quelle croci nello zucchero della sua dolcezza materna e nell’unzione del puro amore, tanto che essi le deglutiscono allegramente come fossero noci candite, sebbene in sé siano amarissime. Sono convinto che la persona che voglia essere devota e vivere pienamente in Cristo2 e quindi soffrire persecuzioni e portare ogni giorno la propria croce, non riuscirà mai a portare grandi croci, o almeno non le porterà lietamente e nemmeno sino alla fine, senza una tenera devozione alla Vergine santa, la dolcissima mitigatrice delle croci, come nessuno potrebbe mangiare, se non con grande sforzo (che non può durare) noci verdi che non siano state candite con lo zucchero.
[155] 2) Questa devozione alla santissima Vergine è una via breve per trovare Gesù Cristo, sia perché non ci si smarrisce, sia perché come ho detto or ora si cammina in essa con più gioia e facilità e, quindi, con maggiore speditezza.
Si avanza più in poco tempo di sottomissione e di dipendenza da Maria, che in anni interi di volontà propria e di fiducia in se stessi, perché un uomo obbediente e sottomesso alla divina Maria canterà vittorie strepitose su tutti i suoi nemici3. È vero che questi tenteranno di impedirgli il cammino o di farlo indietreggiare o cadere, ma con il sostegno, l’aiuto e la guida di Maria, egli avanzerà, senza cadere, indietreggiare e perfino rallentare, a passi da gigante verso Gesù Cristo sullo stesso cammino per il quale come è scritto, Gesù Cristo venne verso di noi a passi da gigante e in breve tempo4.
[156] Per qual motivo credi tu che Gesù Cristo sia vissuto così poco tempo sulla terra, e che dei pochi anni che vi passò, ne abbia trascorsa la maggior parte nella sottomissione ed obbedienza a sua Madre? È perché, nonostante la brevità della sua vita, Nostro Signore Gesù Cristo visse molto tempo5, anzi più di Adamo di cui era venuto a riparare le dannose conseguenze e che pure era vissuto più di novecento anni. E Gesù Cristo visse molto tempo perché visse molto sottomesso e molto unito alla sua santa Madre, in obbedienza a Dio suo Padre. Infatti:
1) Chi onora la propria madre dice lo Spirito Santo può essere paragonato a colui che tesoreggia. E cioè, colui che onora Maria, la propria madre, fino a sottomettersi a lei e ubbidirle in ogni cosa, diverrà ben presto ricchissimo, poiché col segreto di questa pietra filosofale andrà radunando ogni giorno nuovi tesori: “Chi riverisce la madre, è come chi accumula tesori”6.
2) Secondo un’interpretazione spirituale di queste parole dello Spirito Santo: “La mia vecchiaia si trova nella misericordia del grembo”7, nel seno di Maria, che cinse e generò un uomo perfetto8 e poté contenere colui che l’universo intero non abbraccia né contiene9; nel seno di Maria, lo ripeto, i giovani divengono anziani per discernimento, santità, esperienza e sapienza: in pochi anni si perviene fino alla pienezza dell’età di Gesù Cristo10.
[157] 3) Questa forma di devozione alla santissima Vergine è una via perfetta per incontrarsi ed unirsi a Gesù Cristo, perché la divina Maria è la più perfetta e la più santa fra le semplici creature. E Gesù Cristo, venuto a noi in modo perfetto, non prese altra strada per questo suo grande e meraviglioso viaggio. L’Altissimo, l’Inafferrabile, l’Inaccessibile, Colui che è, è voluto venire a noi piccoli vermi della terra, che siamo un nulla. Come è stato possibile?
L’Altissimo è disceso fino a noi in maniera perfetta e divina per mezzo dell’umile Maria, senza nulla perdere della sua divinità e santità. Così, per mezzo di Maria noi piccolissimi dobbiamo risalire in modo perfetto e divino verso l’Altissimo, senza nulla temere.
L’Inafferrabile si è lasciato prendere e contenere in modo perfetto dalla piccola Maria, senza nulla perdere della sua immensità. Similmente dalla piccola Maria noi dobbiamo lasciarci contenere e guidare perfettamente senza riserva.
L’Inaccessibile si è accostato, si è unito strettamente, perfettamente, anzi personalmente alla nostra umanità, per mezzo di Maria, senza nulla perdere della sua Maestà. Per mezzo di Maria dobbiamo noi pure accostarci a Dio e unirci perfettamente alla sua Maestà senza timore d’essere respinti.
Infine Colui che È volle venire in mezzo a ciò che non è, perché ciò che non è diventi Dio o Colui che È. Questo egli ha fatto in modo perfetto dandosi e sottomettendosi interamente alla giovane Vergine Maria, senza cessare di essere nel tempo Colui che È da tutta l’eternità. Così, pur essendo un nulla, noi possiamo divenire simili a Dio con la grazia e la gloria, per mezzo di Maria, offrendoci a lei in modo così perfetto e totale da non essere più niente in noi stessi, ma tutto in lei, senza timore di ingannarci.
[158] Mi si tracci pure una via nuova per andare a Gesù Cristo e questa via sia lastricata di tutti i meriti dei beati, ornata di tutte le loro virtù eroiche, rischiarata ed abbellita di tutti gli splendori e le bellezze degli angeli. E che tutti gli angeli e i santi vi si trovino per guidare, difendere e sostenere quelli e quelle che vorranno camminarvi. In verità, lo dico arditamente e dico il vero, io seguirei, preferendola a questa via pur tanto perfetta, la via immacolata di Maria: “E ha reso integro il mio cammino”11.
È una via o cammino senza macchie o sozzure, senza peccato né originale né attuale, senza ombre o tenebre di sorta. E se, come è certo, l’amabile mio Gesù ora nella sua gloria verrà una seconda volta sulla terra per regnarvi, non sceglierà altra strada per tale suo viaggio che la divina Maria, per mezzo della quale è venuto così sicuramente e perfettamente la prima volta. La differenza che vi sarà tra la prima e l’ultima venuta, consisterà in questo: la prima fu segreta e nascosta, la seconda sarà gloriosa e risplendente. Ma tutte e due sono perfette, perché l’una e l’altra avvengono per mezzo di Maria.
Ahimè! Ecco un mistero che non si comprende. “Qui ogni lingua deve tacere!”12.
NOTE: da ConTrollare
1. Si veda, in LG 56, ciò che il Conc. Vat. II dice sul servizio regale del cristiano.
2 Cf VD 110.
3 Cf Mt 19,29.
NOTE:
1 Il Montfort dà una lista indicativa, ma non esaustiva.
2 “Tutti quelli che vogliono vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati” (2 Tm 3,12).
3 Cf Pr 21,28, secondo il testo della Volgata.
4 Cf Sal 19,6.
5 Cf Sap 4,13.
6 Sir 3,5. Per l’allusione alla pietra filosofale cf AES 86-87.
7 Cf Sal 92,11, secondo la Volgata.
8 Cf Ger 31,22.
9 Dalla liturgia romana.
10 Cf Ef 4,13; VD 33.
11 Cf Sal 17,33 (ed. Volgata: “Posuit immaculatam viam meam”).
12 Cf VD 12.