San Luigi Maria Grignion da Montfort
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
“MOTIVI PER APPREZZARE LA CONSACRAZIONE”
6. Fa crescere nella libertà dei figli di Dio.
[169] SESTO MOTIVO. Questa forma di devozione dà alle persone che l’osservano fedelmente, una grande libertà interiore: la libertà dei figli di Dio36. Siccome, infatti, con essa ci si fa schiavi di Gesù Cristo, con una consacrazione completa a lui come tali, questo ottimo Signore ci ricompensa della schiavitù d’amore che abbiamo scelta, come segue:
1) Egli toglie dall’anima ogni scrupolo e timore servile capace soltanto di metterla in angustie, incepparla e confonderla.
2) Dilata il cuore con una santa fiducia in Dio, facendoglielo considerare come Padre.
3) Ispira un amore tenero e filiale.
[170] Senza fermarmi a provare con ragionamenti questa verità, mi limito a riferire un fatto che ho letto nella vita di Madre Agnese di Gesù, religiosa domenicana del convento di Langeac in Alvernia, dove morì in fama di santità nell’anno 163437. Aveva appena sette anni e già soffriva grandi pene di spirito. Sentì allora una voce che le disse: “Se vuoi essere liberata da tutte le pene ed avere protezione contro tutti i tuoi nemici, fatti al più presto schiava di Gesù e della sua santa Madre”. Appena fu di ritorno a casa, si donò interamente a Gesù e alla sua santa Madre in qualità di schiava, benché non conoscesse ancora tale devozione. Trovata poi una catena di ferro, se la strinse ai fianchi e la portò fino alla morte. Ciò fatto, tutte le pene e gli scrupoli scomparvero, ed ella si trovò in una tale grande pace e dilatazione di cuore che prese l’impegno di far conoscere questa devozione a parecchie persone che, a loro volta, vi fecero grandi progressi, come l’Olier, fondatore del Seminario di San Sulpizio, ed altri sacerdoti ed ecclesiastici dello stesso seminario… Un giorno, poi, la santa Vergine le apparve e le cinse al collo una catenina d’oro in segno di gioia per averla tra gli schiavi suoi e del suo Figlio. Santa Cecilia, che accompagnava la santa Vergine, le disse: “Beati i fedeli schiavi della Regina del cielo, perché godranno vera libertà”38.
7. Procura grandi vantaggi al prossimo.
[171] SETTIMO MOTIVO. Possono ancora invogliarci ad abbracciare questa forma di devozione i grandi beni che ne verranno al nostro prossimo. Con essa, infatti, si esercita in modo eminente la carità verso il prossimo, poiché gli si offre, per le mani di Maria, quanto si ha di più caro e cioè il valore soddisfattorio e impetratorio di tutte le proprie buone opere, non eccettuati il minimo buon pensiero e la minima lieve sofferenza. Si accetta che tutte le soddisfazioni che si sono acquistate e si acquisteranno fino alla morte, siano utilizzate secondo la volontà della santa Vergine, o per la conversione dei peccatori, o per la liberazione delle anime del Purgatorio.
Non è, questo, amare perfettamente il prossimo? Non è, questo, essere del numero dei Veri discepoli di Gesù Cristo, che si riconoscono dalla carità? Non è, questo, il mezzo di convertire i peccatori senza pericolo di vanità e di liberare le anime del purgatorio non compiendo nient’altro che il dovere del proprio stato?
[172] Per capire tutta l’eccellenza di questo motivo bisognerebbe comprendere il grande valore della conversione di un peccatore o della liberazione di un’anima del Purgatorio. È un bene infinito che oltrepassa la creazione del cielo e della terra perché conferisce ad un’anima il possesso di Dio. Anche se con tale devozione si liberasse in tutta la vita un’anima sola dal Purgatorio o si convertisse un solo peccatore, non basterebbe forse questo per spingere ogni persona veramente caritatevole, ad abbracciarla? Bisogna inoltre notare che le nostre buone opere, passando per le mani di Maria, ricevono un aumento di purezza e quindi di merito e di valore soddisfattorio e impetratorio. Per questo diventano molto più capaci di sollevare le anime purganti e di convertire i peccatori, che se non passassero per le mani verginali e generose di lei.
Il poco che si dà per mezzo della Vergine santa, senza volontà propria e con una carità disinteressata, diventa in verità molto efficace per addolcire la collera di Dio e per attirare la sua misericordia. Può accadere che una persona molto fedele a questa devozione trovi in punto di morte di aver così liberato molte anime dal Purgatorio e convertito molti peccatori, pur avendo compiuto soltanto i semplici doveri del proprio stato. Quale gioia al momento del suo giudizio! Quale gloria nell’eternità!
8. È un mezzo meraviglioso di perseveranza.
[173] OTTAVO MOTIVO. Infine, ci invita più efficacemente, in un certo senso, a questa devozione alla santissima Vergine il fatto che essa è un mezzo meraviglioso per perseverare nella virtù e nella fedeltà.
Come mai, infatti, il più delle volte non è durevole la conversione dei peccatori? Come mai si ricade tanto facilmente nel peccato? Come mai la maggior parte dei giusti, anziché progredire di virtù in virtù e acquistare nuove grazie, perde spesso anche quel poco di virtù e di grazie che aveva? Questa disgrazia deriva, come ho dimostrato sopra39, dal fatto che l’uomo, pur essendo così corrotto, debole e incostante, si fida di se stesso, si appoggia alle proprie forze e si crede capace di custodire il tesoro delle sue grazie, virtù e meriti.
Con questa devozione si affida tutto quanto si ha alla Vergine santa che è fedele, costituendola depositaria universale di tutti i propri beni di natura e di grazia. Alla sua fedeltà ci affidiamo, sulla sua potenza ci appoggiamo, sopra la sua misericordia e carità ci fondiamo, perché ella conservi ed aumenti le nostre virtù e i nostri meriti, nonostante gli sforzi del demonio, del mondo e della carne per toglierceli.
Le diciamo, come un figlio buono alla madre e un servo fedele alla sua padrona:
“Custodisci il deposito”40; mia buona Madre e Padrona, riconosco che per tua intercessione ho finora ricevuto da Dio più grazie che non meritassi, e so per mia funesta esperienza che porto questo tesoro in un vaso fragilissimo, e che sono troppo debole e misero per conservarlo in me: “Io sono piccolo e disprezzato”41. Ti prego, ricevi in deposito tutto ciò che possiedo, e conservamelo con la tua fedeltà e potenza. Se mi custodisci non perderò nulla, se mi sostieni non cadrò, se mi proteggi sono al sicuro dai miei nemici.
[174] È quanto san Bernardo dice in termini espliciti, per ispirarci questa forma di devozione:
“Appoggiato a lei non scivolerai, sotto la sua protezione non avrai paura di niente, con la sua guida non ti stancherai, con il suo favore giungerai al porto della salvezza”42.
San Bonaventura sembra affermare la stessa cosa in termini più precisi. Scrive: “La Vergine santa non solo dimora nella pienezza dei santi, ma trattiene ella stessa i santi nella pienezza perché questa non venga a diminuire. Trattiene le loro virtù perché non sfuggano, i loro meriti perché non periscano, le loro grazie perché non si disperdano. Trattiene i demoni perché non nuocciano e, infine, trattiene Nostro Signore perché non castighi i peccatori quando peccano”43.
[175] Maria è la Vergine fedele, che con la fedeltà a Dio, ripara le perdite fatte da Eva l’infedele con l’infedeltà, e ottiene la fedeltà a Dio e la perseveranza per quelli e quelle che si affidano a lei.
Perciò un santo la paragona ad un’àncora salda che li trattiene e impedisce loro di fare naufragio nel mare agitato di questo mondo, dove tanti periscono perché non sono agganciati a quest’àncora salda: “Noi annodiamo le anime a te, nostra speranza, come a sicura àncora di salvezza”44. A lei maggiormente si legarono i santi che si sono salvati e a lei si agganciarono altri, perché perseverassero nella virtù. Beati dunque, e davvero beati, i cristiani che ora si aggrappano interamente e fedelmente a lei come ad àncora sicura! Gli uragani impetuosi di questo mondo non potranno sommergerli, né disperdere i loro tesori celesti. Beati quelli e quelle che entrano in lei come nell’arca di Noè! Le acque del diluvio di peccati, che fanno annegare molti, non nuoceranno loro, perché come essa ripete con la divina Sapienza “chi compie le mie opere non peccherà”45, cioè non “cadranno in peccato coloro che lavorano in me alla propria salvezza”. Beati i figli infedeli della sventurata Eva, che si aggrappano alla Madre e Vergine fedele! Ella infatti rimane sempre fedele e non si smentisce mai46 e ricambia sempre l’amore di quelli che l’amano: “Io amo coloro che mi amano”47. E lei ama d’un amore non soltanto affettivo, ma effettivo ed efficace, che impedisce loro, con una grande abbondanza di grazie, di indietreggiare nella virtù o di cadere lungo la strada, perdendo l’amicizia del suo Figlio.
[176] Questa Madre buona accetta sempre, per pura carità, tutto ciò che le si affida in deposito. Quando poi l’ha ricevuto come depositaria è obbligata per giustizia, in virtù del contratto di deposito, a custodircelo. Proprio come una persona alla quale io avessi affidato in deposito mille scudi sarebbe tenuta a custodirmeli, di modo che se per sua negligenza i miei mille scudi andassero perduti, lei ne sarebbe responsabile a rigore di giustizia. Ma che dico? Mai la fedele Maria lascerà perdere per negligenza ciò che le abbiamo affidato. Cielo e terra passeranno prima ch’ella sia negligente e infedele verso coloro che si fidano di lei.
[177] Poveri figli di Maria! La vostra debolezza è estrema, la vostra incostanza è grande, il vostro intimo è molto viziato. Lo confesso: voi siete tratti dalla stessa massa corrotta dei figli di Adamo ed Eva. Non per questo dovete perdervi d’animo, ma consolatevi e rallegratevi! Ecco il segreto che vi svelo: segreto sconosciuto a quasi tutti i cristiani, compresi i più devoti.
Non lasciate il vostro oro e argento nei vostri forzieri, che furono già scassinati e depredati dallo spirito maligno e che sono troppo piccoli, deboli e vecchi per contenere un tesoro così grande e prezioso. Non mettete l’acqua pura e limpida della fontana nei vostri vasi infetti ed inquinati dal peccato. Anche se non c’è più il peccato, ne rimane tuttavia il cattivo odore e l’acqua si corromperà. Non mettete i vostri vini squisiti nelle vostre vecchie botti già piene di vino inacidito: ne sarebbero alterati e rischierebbero anche di fuoriuscire.
[178] So che voi, anime predestinate, mi capite. Parlerò comunque più chiaro. Non affidate l’oro della vostra carità, l’argento della vostra purezza, le acque delle grazie celesti, il vino dei vostri meriti e virtù a un sacco forato, a un forziere vecchio e rotto, a un vaso infetto e inquinato, quali voi siete. Altrimenti sarete derubati dai ladri, cioè dai demoni che cercano e spiano notte e giorno il momento propizio.
E voi stessi guasterete, con il vostro amor proprio, con la fiducia in voi medesimi e con la vostra volontà, ciò che Dio vi dà di più puro. Mettete, versate nel grembo e nel cuore di Maria tutti i vostri tesori, tutte le vostre grazie e virtù: ella è un vaso spirituale, un vaso d’onore, un vaso insigne di devozione.
Dopo che Dio stesso in persona vi si racchiuse con tutte le sue perfezioni, questo vaso divenne tutto spirituale e dimora spirituale delle anime più spirituali. Divenne degno di onore e trono d’onore dei più grandi principi dell’eternità; divenne insigne in devozione e il soggiorno di quanti eccellono in dolcezze, grazie e virtù; infine, divenne ricco come una casa d’oro, forte come una torre di Davide, puro come una torre d’avorio48.
[179] Oh! Quanto è felice chi ha dato tutto a Maria, e a Maria si affida e si abbandona in tutto e per tutto! Egli è tutto di Maria e Maria è tutta sua. E può dire arditamente con Davide: “Maria è fatta per me”49, o con il discepolo prediletto: “L’ho presa per ogni mio bene”50, oppure con Gesù Cristo: “Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie”51.
[180] Se, leggendo queste cose, qualche critico pensasse che qui parlo per esagerazione e per devozione spinta, ohimè! egli non mi capisce sia perché è un uomo carnale che non gusta le cose dello spirito, sia perché è del mondo, di quel mondo che non può ricevere lo Spirito Santo52, sia perché è un critico orgoglioso che condanna o disprezza tutto quanto non capisce. Invece coloro che non sono nati da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio e da Maria, mi capiscono e mi gustano. Ed anche per essi scrivo queste cose.
[181] Riprendendo il discorso interrotto, dico agli uni e agli altri che la divina Maria la più fedele e generosa di tutte le pure creature non si lascia mai vincere in amore e in generosità.
“Per un uovo dà un bove”, dice un sant’uomo; e cioè, in contraccambio del poco che le si dà, essa dà molto di ciò che ha ricevuto da Dio. Pertanto, se un’anima si dà a lei senza riserva, anche lei si dà senza riserva a quest’anima, purché riponga in lei ogni fiducia, senza presunzione e da parte sua si impegni ad acquistare le virtù e domare le passioni.
[182] I servi fedeli della Vergine santa ripetano dunque arditamente con san Giovanni Damasceno: “O Madre di Dio, se ho fiducia in te sarò salvato, sotto la tua protezione non temerò di nulla, con il tuo soccorso combatterò e metterò in fuga i miei nemici. Infatti, la tua devozione è un’arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuole salvare”53.
[183] Di tutte le verità che ho esposte riguardo alla santissima Vergine e ai suoi figli e servi, lo Spirito Santo ci offre nella Sacra Scrittura una figura mirabile nella storia di Giacobbe, che ricevette la benedizione di Isacco suo padre, tramite le cure industriose di Rebecca sua madre.
Eccola, come lo Spirito Santo la riferisce1. Vi aggiungerò poi la mia spiegazione.
NOTE:
36 Cf Gal 5,1-13; 2 Cor 3,17.
37 AGNESE DE LANGEAC (1602-1634).
38 Cf LANTAGES, La vie de Mère Agnès de Langeac, 2. Ed. Le PUY 1675, p. 581: “Tibi servire libertas”.
39 Cf VD 87-89.
40 1 Tm 6,20. Cf SM 40.
41 Sal 119, 141.
42 Testo latino: “Ipsa tenente, non corruis; ipsa protegente, non metuis; ipsa duce, non fatigaris ipsa propitia, pervenis” (Hom. super Missus est, n. 17, PL 183, 71 A).
43 Testo latino: “Virgo non solum in plenitudine sanctorum detinetur, sed etiam in plenitudine sanctos detinet, ne plenitudo minuatur; detinet virtutes ne fugiant; detinet merita ne pereant; detinet gratias ne effluant; detinet daemones ne noceant; detinet Filium ne peccatores percutiat” (inter opera. Oggi attribuito a CORRADO DI SASSONIA, Speculum B. V.M lect. 7, par. 6).
44 Hom. in Dorm. B.V.M., n. 14, PG 96, 719.
45 Sir 24,30. Cf VD 264.
46 2 Tm 2,13: “Se noi manchiamo di fede, (Gesù) però rimane fedele perché non può rinnegare se stesso”. Testo che il Montfort applica alla ss. Vergine.
47 Pr 8,17.
48 Dalle litanie laureatane: vas spirituale, vas honorabile, vas insigne devotionis, domus aurea, turris davidica, turris eburnea.
49 Secondo la Volgata, Sal 119,56: haec facta est mihi.
50 Accomodazione in prima persona di Gv 19,27. Uguale interpretazione in SM 66; VD 216, 266.
51 Gv 17,10.
52 Gv 14,17.
53 Testo latino: “Spem tuam habens, o Deipara, servabor; defensionem tuam possidens, non timebo; persequar inimicos meos et in fugam vertam, habens protectionem tuam et auxilium tuum; nam tibi devotum esse est arma quaedam salutis quam Deus his dat quos vult salvos fieri” (attribuito a S. Giovanni Damasceno). Cf VD 41