San Luigi Maria Grignion da Montfort

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

CAPITOLO SESTO

“COME VIVERE LA CONSACRAZIONE NELLA SANTA COMUNIONE”

PRIMA DELLA COMUNIONE

[266]

1) Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2) Rinunzierai alla tua indole corrotta e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia sembrare l’amor proprio.

3) Rinnoverai la tua consacrazione, dicendo: “Sono tutto tuo, o amata sovrana, e tutto ciò che è mio ti appartiene”1.

4) Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per potervi ricevere Gesù con le sue stesse disposizioni.

Le farai notare che ne andrebbe della gloria di suo Figlio, se fosse ricevuto in un cuore macchiato incostante come il tuo, capace anche di diminuire la sua gloria o di separarsi da lui. Le dirai che se invece vuol venire ad abitare in te per ricevere ella stessa il Figlio, può farlo per quel dominio che le spetta sui cuori; e che suo Figlio sarà bene accolto da lei, in modo dignitoso e senza rischio di venire offeso e respinto: “Dio sta in essa: non potrà vacillare”2.

Le dirai confidenzialmente che tutto quanto le hai dato è ben poca cosa per onorarla. Con la santa Comunione, invece, vuoi offrirle lo stesso dono fattole un giorno dal Padre: ne sarà più onorata che se tu le offrissi tutti i beni del mondo.

Le dirai infine che Gesù le vuol bene in modo unico e quindi desidera compiacersi e riposarsi tuttora in lei, pur nella tua anima, che è immonda e povera più della stalla dove egli non disdegnò di nascere, perché vi si trovava lei.

Le chiederai poi il suo cuore, con queste tenere parole: “Ti prendo per mio tutto. Dammi il tuo cuore, o Maria”3.

NELLA COMUNIONE

[267] Dopo il Padre nostro, mentre stai per ricevere Gesù Cristo dirai tre volte: “O Signore, non sono degno. . .”.

La prima volta è come se tu dicessi all’eterno Padre che non sei degno di ricevere il suo Unigenito a causa dei tuoi cattivi pensieri e della tua ingratitudine verso un Padre così buono, ma che ti affidi a Maria, sua serva – Ecco la serva del Signore! Ella è fatta per te e ti ispira una fiducia e speranza singolare verso la sua divina maestà: “Tu solo, o Signore, mi fai riposare al sicuro!”4.

[268] Dirai al Figlio: “O Signore, non sono degno…”. Gli dirai che non sei degno di riceverlo a causa delle tue parole inutili e cattive e della tua infedeltà nel servirlo, ma che lo preghi di aver pietà di te, poiché stai per introdurlo nella casa di sua Madre, che è pure tua Madre, e non lo lascerai partire se prima non sarà venuto a stare da lei: “Lo strinsi fortemente e non lo lascerò finché non l’abbia condotto in casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice”5.

Lo pregherai di alzarsi e di venire verso il luogo del suo riposo e verso l’arca della sua santificazione: “Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua potenza”6.

Gli dirai che tu non sei come Esaù: non confidi per nulla nei tuoi meriti, nella tua forza e nelle tue disposizioni, ma confidi, invece, nelle disposizioni di Maria, tua cara Madre, come il giovane Giacobbe confidava nelle premure di Rebecca. E che ardisci accostarti alla sua santità, per quanto peccatore ed Esaù tu sia, perché ti senti sostenuto e ornato dei meriti e virtù della sua santa Madre.

[269] Dirai allo Spirito Santo: “O Signore, non sono degno…”. Gli dirai che per la tiepidezza e malvagità delle tue azioni e per le tue resistenze alle sue aspirazioni, non sei degno di ricevere il capolavoro della sua carità, ma che tutta la tua fiducia è Maria, sua sposa fedele. E dirai con san Bernardo: “Questa è la mia più grande fiducia, questa è tutta la ragione della mia speranza”7.

Potrai anche pregarlo di scendere nuovamente su Maria, sua sposa indissolubile. Gli dirai che il suo seno è sempre puro e il suo cuore sempre ardente e che, se non scende nella tua anima, Gesù e Maria non potranno essere formati né accolti degnamente.

DOPO LA COMUNIONE

[270] Dopo la santa Comunione, stando interiormente raccolto e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù Cristo nel cuore di Maria. Lo darai a sua Madre che l’accoglierà con amore, lo collocherà degnamente, l’adorerà profondamente, l’amerà perfettamente, l’abbraccerà strettamente e gli renderà in spirito e verità molti omaggi che le nostre fitte tenebre non conoscono.

[271] Oppure ti terrai in atteggiamento di profonda umiltà nel tuo cuore, alla presenza di Gesù dimorante in Maria. O rimarrai nell’atteggiamento dello schiavo che attende alla porta del palazzo del Re, mentre questi si trova a colloquio con la Regina. Mentre il Re e la Regina parlano tra loro, senza che abbiano bisogno di te, te ne andrai in spirito per cielo e terra e inviterai tutte le creature a ringraziare, adorare ed amare Gesù e Maria, al tuo posto: “Venite, prostrati adoriamo, ecc.”8.

[272] Oppure domanderai tu stesso a Gesù, in unione con Maria, la venuta del suo regno sulla terra per mezzo della sua santa Madre. Oppure chiederai la divina Sapienza o il divino Amore o il perdono dei tuoi peccati o qualche altra grazia, ma sempre per mezzo di Maria e in Maria, dicendo, mentre distogli lo sguardo da te stesso: “Signore, non guardare ai miei peccati, ma i tuoi occhi vedano in me solo le virtù e i meriti di Maria”. E ricordandoti dei tuoi peccati, soggiungerai: “Un nemico ha fatto questo…9. Sono io stesso il mio peggiore nemico, che ha commesso questi peccati”; oppure: “Liberami dall’uomo iniquo e fallace”10; o ancora: “Tu devi crescere e io invece diminuire. Gesù mio, bisogna che tu cresca nell’anima mia, e che io diminuisca. O Maria, bisogna che tu cresca in me e che io sia meno di quel che sono stato”11;

“Siate fecondi e moltiplicatevi12… Gesù e Maria, crescete in me e moltiplicatevi al di fuori, negli altri”.

[273] Vi è un’infinità di altri pensieri che lo Spirito Santo ispira e ispirerà anche a te, se sarai molto raccolto, mortificato e fedele a questa grande e sublime devozione che ti ho insegnata. Ma ricordati che più lascerai fare a Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato. E che tanto più lascerai fare a Maria per Gesù e a Gesù in Maria, quanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza preoccuparti di vedere, gustare e sentire. Infatti il giusto vive di fede dappertutto, ma specialmente nella santa Comunione, che è un’azione di fede: “Il mio giusto vivrà mediante la fede”13