Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
Maria necessaria per trovar Gesù.
1) Considera come Maria è la grande forma di Dio, fatta dallo Spirito Santo, per formare al naturale un Dio-Uomo, per mezzo dell’unione ipostatica; e per formare un Uomo-Dio, per mezzo della grazia. A questa forma non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi si è gettato e si lascia inoltre maneggiare, vi riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo.
2) «Non vi è, nè vi sarà mai creatura in cui Dio sia più grande fuor di sé e in sé, che
nella divina Maria. Maria è il Paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, ove Gesù è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo, per compiacervisi. Egli ha creato un mondo per l’uomo viatore, ed è questo che noi abitiamo; ha creato un mondo per l’uomo beato e questo mondo è il Paradiso; ha creato un mondo poi per Sé, a cui ha dato nome Maria.
Mondo questo, sconosciuto a quasi tutti i mortali di quaggiù, incomprensibile anche a tutti gli Angeli e Beati del Cielo, i quali, meravigliati di vedere Dio così alto, così distante da tutti loro, nascosto nel suo mondo, che è la divina Maria, esclamano incessantemente: Santo, Santo, Santo!
3) «Beata, mille volte beata è quaggiù quell’anima a cui lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria, perché lo conosca; a cui apre questo chiuso giardino perché vi entri; questa fonte sigillata perché vi attinga e beva a gran sorsi le acque vivificatrici della Grazia!
Quest’anima non troverà che Dio solo, senza creatura, in quest’amabile creatura; ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo ed elevato, infinitamente condiscendente e proporzionato alla propria debolezza. Dio essendo dappertutto, si può dappertutto trovare, fin nell’inferno; ma non vi è luogo in cui la creatura possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza quanto in Maria, poiché appunto per questa Egli vi discese. Dovunque Egli è il pane dei forti e degli Angeli, ma in Maria è il pane dei figli».
PRATICA.
Oggi procura di vivere spiritualmente in questo Paradiso di Cristo col pensiero e con l’amore e affidati tutto a Maria affinché faccia di te una perfetta immagine di Lui.
APPROFONDIAMO MARIA… DAL LIBRO DI CIELO
Dicembre 8, 1922 Sull’Immacolato Concepimento.
(1) Scrivo per obbedire ed offro tutto al mio dolce Gesù, unendomi al sacrificio della sua obbedienza per ottenere la grazia e la forza di farla come Lui vuole. Ed ora, oh! mio Gesù, dammi la tua santa mano e la luce della tua Intelligenza, e scrivi insieme con me.
(2) Stavo pensando al gran portento dell’immacolato concepimento della mia Regina e Celeste Mamma, e nel mio interno mi sentivo dire:
(3) “Figlia mia, l’immacolato concepimento della mia diletta Mamma fu prodigioso ed al tutto meraviglioso, tanto che Cieli e terra ne stupirono e fecero festa. Tutte e tre le Divine Persone fecero a gara: Il Padre sboccò un mare immenso di potenza; Io, Figlio, sboccai un mare infinito di sapienza; e lo Spirito Santo un mare immenso d’eterno amore, che confondendosi in un solo mare formarono uno solo, ed in mezzo a questo mare fu formato il concepimento di questa Vergine, eletta fra le elette, sicché la Divinità somministrò la sostanza di questo concepimento, e non solo era centro di vita di questa mirabile e singolare creatura, ma questo mare le stava d’intorno, non solo per tenerla difesa da tutto ciò che potesse ombrarla, ma per darle in ogni istante nuove bellezze, nuove grazie, potenza, sapienza, amore, privilegi, eccetera, sicché la sua piccola natura fu concepita nel centro di questo mare, e si formò e crebbe sotto l’influsso di queste onde divine, tanto che non appena fu formata questa nobile e singolare creatura, non volle aspettare come il solito delle altre creature, voleva i suoi amplessi, il ricambio del suo amore, i suoi baci, godersi i suoi innocenti sorrisi, e perciò non appena fu formato il suo concepimento, le diedi l’uso di ragione, la dotai di tutte le scienze, le feci conoscere le nostre gioie ed i nostri dolori a riguardo della Creazione; e fin dal seno materno Lei veniva nel Cielo, ai piedi del nostro trono, per darci gli amplessi, il ricambio del suo amore, i suoi teneri baci, e gettandosi nelle nostre braccia ci sorrideva con tale compiacenza di gratitudine e di ringraziamento, da strappare i nostri sorrisi. Oh! come era bello vedere questa innocente e privilegiata creatura, arricchita di tutte le qualità divine, venire in mezzo a Noi tutta amore, tutta fiducia, senza paura, perché il solo peccato è quello che mette distanza tra Creatore e creatura, spezza l’amore, sperde la fiducia ed incute timore, sicché Lei veniva in mezzo a Noi come Regina, che col suo amore, dato da Noi, ci dominava, ci rapiva, ci metteva in festa e si faceva rapitrice d’altro amore, e Noi la facevamo fare, godevamo dell’amore che ci rapiva e la costituimmo Regina del Cielo e della terra. Cielo e terra esultarono e fecero festa insieme con Noi, nell’avere dopo tanti secoli la loro Regina, il sole sorrise nella sua luce, e si credete fortunato nel dover servire la sua Regina col darle la luce; il cielo, le stelle e tutto l’universo sorrisero di gioia e fecero festa, perché dovevano allietare la loro Regina, facendole vedere l’armonia delle sfere e della loro bellezza; sorrisero le piante che dovevano nutrire la loro Regina, ed anche la terra sorrise e si sentì nobilitata nel dover dare l’abitazione e farsi calpestare dai passi della loro Imperatrice. Solo l’inferno pianse e si sentì perdere le forze dal dominio di questa sovrana signora.
(4) Ma sai tu qual fu il primo atto che fece questa Celeste Creatura quando si trovò la prima volta innanzi al nostro trono? Lei conobbe che tutto il male dell’uomo era stato la rottura tra la volontà sua e quella del suo Creatore, e Lei ebbe un tremito, e senza frapporre tempo in mezzo legò la sua volontà ai piedi del mio trono, senza neppure volerla conoscere, e la mia Volontà si legò a Lei e si costituì centro di vita, tanto che tra Lei e Noi si aprirono tutti le correnti, tutti i rapporti, tutte le comunicazioni, e non ci fu segreto che non le affidammo. Fu proprio questo l’atto più bello, più grande, più eroico che fece, il deporre ai nostri piedi la sua volontà, e che a Noi, come rapiti, ce la fece costituire Regina di tutti. Vedi dunque che significa legarsi con la mia Volontà e non conoscere la propria?
(5) Il secondo atto fu offrirsi a qualunque sacrificio per amore nostro.
(6) Il terzo, di restituirci l’onore, la gloria di tutta la Creazione, che l’uomo ci aveva tolto col fare la sua volontà; e fin dal seno materno pianse per amore nostro, ché ci vide offesi, e pianse per dolore dell’uomo colpevole. Oh! come c’intenerivano queste lacrime innocenti, ed affrettavano la sospirata Redenzione! Questa Regina ci dominava, ci legava, ci strappava grazie infinite, c’inclinava tanto verso il genere umano, che non potevamo né sapevamo resistere alle sue replicate istanze. Ma donde le veniva un tale potere, e tanta ascendenza sulla stessa Divinità? Ah! tu l’hai capito, era la potenza del nostro Volere che agiva in Lei, che mentre la dominava, si rendeva dominatrice di Dio medesimo. E poi, come potevamo resistere a sì innocente creatura, posseduta dalla potenza e santità del nostro Volere? Sarebbe resistere a Noi stessi, Noi scorgevamo in Lei le nostre qualità divine, come onde affluivano su di Lei i riverberi della nostra santità, i riverberi dei modi divini, del nostro amore, della nostra potenza, eccetera, ed il nostro Volere, che ne era il centro, che attirava tutti i riverberi delle nostre qualità divine, e si faceva corona e difesa della Divinità abitante in Lei. Se questa Vergine Immacolata non avesse avuto il Voler Divino come centro di vita, tutte le altre prerogative e privilegi di cui tanto l’arricchivamo sarebbero stati un bel nulla a confronto di questo. Fu questo che le confermò e le conservò i tanti privilegi, anzi in ogni istante moltiplicava dei nuovi. Ecco perciò la causa perché la costituimmo Regina di tutti, perché quando Noi operiamo lo facciamo con ragione, sapienza e giustizia, perché mai diede vita al suo volere umano, ma fu sempre integro il nostro Volere in Lei. Come potevamo dire ad un’altra creatura: “Che tu sei Regina del Cielo, del sole, delle stelle, eccetera”, se invece di avere il nostro Volere per dominio, fosse dominata dal suo volere umano? Tutti gli elementi, cielo, sole, terra, si sarebbero sottratti dal regime e dominio di questa creatura; tutti avrebbero gridato nel loro muto linguaggio: “Non la vogliamo, noi siamo superiori a lei perché mai ci siamo sottratti dal tuo Eterno Volere; qual ci creasti, tali siamo”, avrebbe gridato il sole con la sua luce, le stelle col loro scintillio, il mare con le sue onde, e così tutto il resto. Invece, come tutti sentirono il dominio di questa Vergine eccelsa, che quasi come loro sorella mai non volle conoscere la sua volontà ma solo quella di Dio, non solo fecero festa, ma si sentirono onorati d’avere la loro Regina e corsero intorno a Lei a farle corteggio ed a tributarle gli ossequi, col mettersi la luna come sgabello ai suoi piedi, le stelle come corona, il sole come diadema, gli angeli come servi, gli uomini come attendendo. Tutti, tutti le fecero onore e le resero i loro ossequi. Non c’è onore e gloria che non si possa dare al nostro Volere, sia che agisca in Noi, nella sua propria sede, sia che abiti nella creatura.
(7) Ma sai tu qual fu il primo atto che fece questa nobile Regina quando uscendo dal seno materno aprì gli occhi alla luce di questo basso mondo? Mentre Ella nacque, gli angeli le cantarono le ninne alla celeste bambina, ed Essa restò rapita, e la sua bell’anima uscì dal suo corpicino, accompagnata da schiere angeliche, e girò terra e Cielo, e fu raccogliendo tutto l’amore che Iddio aveva sparso in tutto il creato, e penetrando nell’empireo venne ai piedi del nostro trono e ci offrì il ricambio dell’amore di tutto il creato, e pronunziò il suo primo grazie a nome di tutti. Oh! come ci sentimmo felici nel sentire il grazie di questa bambinella regina, e le confermammo tutte le grazie, tutti i doni, da farla superare tutte le altre creature unite insieme. Poi, gettandosi nelle nostre braccia, si deliziò con Noi, nuotando nel pelago di tutti i contenti, restando abbellita di nuova bellezza, di nuova luce e di nuovo amore; supplicò di nuovo per il genere umano, pregandoci con lacrime che scendesse il Verbo Eterno per salvare i suoi fratelli, ma mentre ciò faceva, il nostro Volere le fece conoscere che scendesse alla terra, e Lei subito lasciò i nostri contenti e le gioie, e si partì, per fare, che cosa? Il nostro Volere. Quale calamita potente era il nostro Volere, abitante in terra in questa neonata Regina! Non ci pareva più estranea la terra, non ci sentivamo più di colpirla facendo uso della nostra giustizia; avevamo la potenza della nostra Volontà, che in questa innocente bambina ci spezzava le braccia, ci sorrideva dalla terra, e cambiava la giustizia in grazie ed in dolce sorriso, tanto, che non potendo resistere al dolce incanto, il Verbo Eterno affrettò il suo corso. Oh! prodigio del mio Voler Divino, a te tutto si deve, per te si compie tutto, e non c’è prodigio più grande che il mio Volere abitante nella creatura”.
Ave, stella del mare, Madre gloriosa di Dio
vergine sempre, Maria, Porta felice del cielo.
L’ «Ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno, Lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte, dolce Regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino,
fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.
Lode all’altissimo Padre, gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo, l’inno di fede e d’amore.
Amen