Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Siamo di Gesù e di Maria.


1) Da ciò che Gesù Cristo è a nostro riguardo, bisogna concludere che noi, come dice
l’Apostolo, non ci apparteniamo, ma siamo cosa affatto sua come suoi membri e suoi
schiavi, ch’egli ha pagati infinitamente cari, a prezzo cioè di tutto il suo sangue. Prima del Battesimo infatti noi eravamo schiavi del demonio, ma il Battesimo ci rese schiavi di Gesù Cristo, perciò dobbiamo vivere, lavorare e morire unicamente a fine di fruttificare per Lui, glorificarlo nel nostro corpo e farlo regnare nell’anima nostra, essendo noi sua conquista.


2) PERCIÒ LO SPIRITO SANTO CI PARAGONA:
a) ad alberi piantati lungo le acque della grazia, nel campo della Chiesa, che a tempo opportuno devono dar frutti;
b) ai tralci di una vite di cui Gesù Cristo è il ceppo, che devono produrre buona uva;
c) a un gregge, di cui Gesù è il pastore, che deve moltiplicarsi e dar latte;
d) a una terra feconda di cui Dio è il coltivatore, e nella quale la semente si moltiplica e frutta il trenta, il sessanta, il cento per uno. Gesù Cristo maledisse il fico infruttuoso, e condannò il servo inutile che non aveva trafficato il suo talento. Tutto questo prova che Egli vuol cogliere qualche frutto dalle nostre misere persone, cioè le nostre buone opere, e inoltre noi dobbiamo servirlo, non solo a guisa di servi salariati, ma quali schiavi d’amore, che, mossi non da timore, ma da grande affetto, si danno a Lui e si consacrano al suo servizio per il solo onore di appartenergli.


3) DIFFERENZA FRA SERVO E SCHIAVO:

a) «un servo non dà al padrone tutto ciò che è, tutto ciò che ha e tutto ciò che acquisterà: lo schiavo invece gli si dà tutto, con quanto possiede e quanto potrà acquistare, senza nessuna eccezione;
b) il servo esige un salario; lo schiavo non può pretenderne alcuno;
c) il servo può lasciare il padrone quando vuole, o almeno quando sarà spirato il tempo del servizio; lo schiavo no;
d) il padrone del servo ha solo diritto al suo lavoro; quello dello schiavo ha diritto di vita e di morte sopra di lui;
e) infine il servo è al servizio del padrone solo per un dato tempo; lo schiavo per sempre. «Non vi è nulla fra gli uomini che più ci faccia appartenere ad un altro quanto la schiavitù; parimenti non vi è nulla tra i cristiani che ci faccia appartenere in modo più assoluto a Gesù Cristo e alla sua S. Madre quanto la schiavitù volontaria abbracciata, secondo l’esempio di Gesù Cristo stesso, che prese forma di schiavo per amor nostro, e di Maria, che si proclama schiava del Signore. S. Paolo si onora del titolo di schiavo di Cristo.
I cristiani sono chiamati nella Scrittura servi Christi, e la parola servus non indicava
anticamente se non uno schiavo, perché non esistevano servi salariati. Il Catechismo del Concilio di Trento, per non lasciare alcun dubbio usa un termine non equivoco, dicendo che tutti eravamo schiavi del demonio e che il Battesimo ci ha fatti «mancipia Christi: cioè schiavi di Cristo».

4) CIÒ CHE DICO IN MODO ASSOLUTO DI GESÙ CRISTO lo dico in modo relativo di Maria a cui Egli, avendola scelta per compagna indissolubile della sua vita, della sua
morte, della sua gloria e delle sue potenze in Cielo e sopra la terra, diede per grazia tutti i diritti ch’egli possiede per natura. Donde segue, che avendo tutti e due la stessa volontà e la stessa potenza, hanno tutti e due gli stessi sudditi, servi e schiavi. Possiamo dunque dirci e renderci schiavi d’amore di Maria, per essere così più perfettamente schiavi di Cristo. Inoltre se Maria è Regina del Cielo e della terra, non ha Essa altrettanti sudditi e schiavi quante sono le creature?

E allora non è ragionevole che fra tanti schiavi per forza ve ne siano di quelli per amore, i quali, di buon grado, si scelgono Maria a loro sovrana?
Come! gli uomini e i demoni avranno i loro schiavi volontari, e Maria non ne avrebbe
alcuno?». (Trattato della vera devozione, 11. 68-76).

Mio Signore e mio Dio, ti rinnovo le promesse del mio battesimo e della mia cresima, con le quali ho rinunciato a satana e alle sue opere e mi sono impegnato a servire fedelmente Dio, nella santa Chiesa cattolica.

Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio.

Rinuncio alle seduzioni del male, per non lasciarmi dominare dal peccato.

Rinuncio a satana, origine e causa di ogni peccato.

Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.

Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre.

Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna.

Credo che solo in Gesù Cristo posso trovare la salvezza dai mali che mi affliggono e che solo a Lui devo affidarmi.

Dio Onnipotente, Padre del Signore Gesù Cristo, che mi ha liberato dal peccato e mi ha fatto rinascere dall’Acqua e dallo Spirito Santo, mi custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù, mio Signore, per la vita eterna. Amen.