2° incontro


Ora prestami attenzione e ringraziami figlia mia benedetta di quello che sto per dire: Al nostro Amore non bastò, come dissi prima, che in virtù del nostro Fiat tutti fossero concepiti nel cuore di questa Vergine per avere la vera Maternità, non con le parole ma coi fatti, e Lei fu concepita in ciascuna creatura affinché ognuna avesse una Madre tutta sua, e avere il pieno diritto ed il possesso che tutti fossero figli suoi, ora il nostro Amore passò ad un altro eccesso. Quindi devi prima sapere che questa Celeste Regina possedendo tutta la pienezza del nostro Fiat Divino, …,  insieme col Fiat Divino può generare e bilocare quante volte vuole il suo Figlio Dio, .per cui… le dà la potenza di far generare il suo Gesù in ciascuna creatura, lo fa nascere, lo cresce, gli fa tutto ciò che conviene per formare la Vita del suo caro Figlio, supplisce a ciò che non gli fa la creatura: se piange gli rasciuga le lacrime, se ha freddo lo riscalda, se soffre, soffre insieme, e mentre fa da Madre e cresce il Figlio suo, fa da Madre e cresce la creatura, sicché si può dire che li cresce insieme, l’ama d’un solo amore, li guida, li nutre, li veste, e con le sue braccia materne forma due ali di luce, e coprendoli se li nasconde nel suo cuore, per dargli il più bel riposo.

Quindi non bastò al nostro Amore che il Verbo s’incarnasse per generare un solo Gesù per tutti, e dare una sola Madre a tutte le umane generazioni, no, no, non sarebbe stato eccessivo il nostro Amore, la sua corsa era così veloce, che non si trovò chi gli mise un basta, e allora si quietò in qualche modo quando con la sua Potenza generò questa Madre in ciascun’anima, e fece generare il suo Gesù, affinché ognuno avesse Madre e Figlio a sua disposizione. Oh! com’è bello vedere questa Madre Celeste, tutt’amore e tutta intenta in ciascuna creatura a generare il suo Gesù, per formare un portento d’amore e di grazia, e questo è l’onore e la gloria più grande che il suo Creatore le ha dato, e l’amore più forte che Iddio poteva dare alle creature. Né c’è da meravigliare, il nostro Fiat tutto può e può giungere ovunque, il tutto sta che lo voglia, se lo vuole è già fatto. Piuttosto la maraviglia sta nel conoscere a quali eccessi ci ha portati l’amore verso dell’uomo”.

(Volume 34, 24 dicembre 1936)

«Muniti di salutari mezzi di una tale abbondanza e di una tale grandezza, tutti i fedeli di ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste».[10]

14. Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. … Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.[14]

15. Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo.

19. Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità, perché (1 Ts 4,3).«questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione»

25. Poiché non si può capire Cristo senza il Regno che Egli è venuto a portare, la tua stessa missione è inseparabile dalla costruzione del Regno: (Mt 6,33). «Cercate innanzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia» La tua identificazione con Cristo e i suoi desideri implica l’impegno a costruire, con Lui, questo Regno di amore, di giustizia e di pace per tutti. Cristo stesso vuole viverlo con te, in tutti gli sforzi e le rinunce necessari, e anche nelle gioie e nella fecondità che ti potrà offrire. Pertanto non ti santificherai senza consegnarti corpo e anima per dare il meglio di te in tale impegno.

[…]“Ascoltami, … sento il bisogno d’amore di far conoscere che cosa abbiamo fatto con questa Madre Celeste ed il gran bene che hanno ricevuto tutte le generazioni.

3)Onde tu devi sapere che nell’atto di concepire questa Vergine Santa, la nostra Volontà … chiamò tutte le creature a concepire nel cuore di questa Vergine; ma non bastò al nostro Amore, dando negli eccessi più incredibili fece concepire questa Vergine in ciascuna creatura, affinché ciascuna avesse una Madre a sé tutta sua, sentissero la sua Maternità nel fondo delle loro anime, il suo amore, che più che figli, che mentre li tiene concepiti in sé, bilocandosi concepisce in ciascuna creatura per mettersi a disposizione di loro, per crescerli, guidarli, liberarli dai pericoli, e con la sua potenza materna imboccargli il latte del suo amore ed il cibo con cui si nutre lei stessa, qual è il Fiat Divino(la Volontà di Dio).[…]

Ora figlia mia, ascolta un altro prodigio del nostro Fiat in questa Celeste Creatura, …facendola da vera Madre chiamava i suoi figli tutti, e copriva e nascondeva tutti i loro atti nei suoi e li copriva coi suoi trionfi e con le sue vittorie, dandogli come dote tutti gli atti … E poi, con una tenerezza e amore da spezzare i cuori e sentirci vinti ci diceva: “Maestà adorabile, guardali, sono tutti i miei figli, le mie vittorie e trionfi sono dei figli miei, sono le mie conquiste che dono a loro, e se ha vinto e trionfato la Mamma, hanno vinto e trionfato i figli”. ..

Sicché chi vuol farsi santo trova la dote della sua Madre Celeste ed i suoi trionfi e vittorie per giungere alla santità più grande, il debole trova la forza della santità della sua Mamma ed i suoi trionfi per essere forte, l’afflitto, il sofferente, trova la dote delle pene della sua Madre Celeste per ottenere il trionfo, la vittoria della rassegnazione, il peccatore trova la vittoria ed il trionfo del perdono, insomma, tutti trovano in questa Sovrana Regina la dote, il sostegno, l’aiuto allo stato in cui si trovano. … Questo è il prodigio più grande tra il Cielo e la terra, bene più grande non potevamo dare alle creature. […]

( Volume 34, 20 dicembre 1936)