Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
Il mondo e la morte.
1) Per distrarti dai vani beni del mondo pensa che se non te ne distacchi per amor di
Dio, la morte te ne distaccherà per forza senza tuo merito.
Con ragione la morte è stata definita una professione religiosa in extremis, professione in cui il mondano si vede forzato a spingere il suo distacco assai più oltre di quello del religioso più austero.
2) La morte è:
a) Separazione da tutte le ricchezze che con tanto amore hai cercate, che forse a costo di tante colpe hai accumulate…
b) Separazione da tutti i piaceri. Il povero corpo tanto accarezzato, tanto accontentato, tanto idolatrato, eccolo inerte, insensibile, presto deforme e puzzolente, per finire in un po’ di polvere…
c) Separazione dagli onori. I nostri posti saranno ben presto occupati da altri che non aspettano che la nostra morte… ancora un po’ di commedia nei funerali… una lapide bugiarda coprirà le nostre spoglie ributtanti… e poi silenzio e tenebre la gloria che passò.
Il Maresciallo di Villeroi, sul letto di morte non cessava di ripetere: o mondo, quanto
sei ingannatore! O mondo, quanto sei ingannatore!
Michelangelo morì a 89 anni lasciando alla posterità queste dolorose parole: «Ho camminato lunghi anni per giungere alla mia ultima ora, ed io finalmente, ma troppo tardi, ti conosco, o mondo miserabile, e insensato! Ora so quali sono le tue gioie; vattene a promettere ad altri la pace che tu stesso non hai mai posseduto!».
Ben a ragione perciò la principessa Luigia di Conde, abbandonando la corte per entrar nel primo convento che Ie si parò dinanzi, diceva: «Liberatemi dal mondo, perché lo trovo troppo stupido, folle, e malvagio».
APPROFONDIAMO… DAL LIBRO DI CIELO
9 GIUGNO 1912 VOLUME 11
E Gesù: “Figlia mia, per l’anima che fa la mia Volontà e vive del mio Volere, non c’è né vi sono morti. La morte sta per chi non fa la mia Volontà, perché deve morire a tante cose: a sé stesso, alle passioni, alla terra; ma chi fa la mia Volontà non ha a che cosa morire, già è abituato a vivere di Cielo, non è altro che deporre le sue spoglie, come se una deponesse le vesti di povera per vestire le vesti di regina, per lasciare l’esilio e prendere la patria, perché l’anima che fa la mia Volontà non è soggetta a morte, non ha giudizio, il suo vivere è eterno, ciò che doveva fare la morte l’ha fatto anticipatamente l’amore, ed il mio Volere l’ha riordinato tutta in Me, in modo che non ho di che giudicarla. Quindi statti nella mia Volontà, e quando meno te lo pensi ti troverai nella mia Volontà in Cielo”.