Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
Certezza della morte.
1) Morrò! Un giorno abbandonerò tutto… parenti, amici, piaceri, agi… abbandonerò
tutto, forse più presto ch’io non pensi… e sarà per sempre!!!… … Morrò… il mio corpo tornerà nella polvere, dalla quale fui tratto… ecco il destino di questo corpo di cui ho tanta cura! Quanto sono insensato !!!
2) Morrò… L’anima mia, libera dalla casa di fango che la tiene schiava, comparirà
subito al cospetto del Giudice supremo, per rendergli un rigoroso conto della mia vita, di tutte le mie azioni, dei miei esercizi di pietà, di tutte le grazie che ho ricevute, di tutto il bene che non avrò fatto o avrò fatto male, e di tutto il male che avrò fatto o voluto fare o fatto fare… Dopo questo terribile resoconto, verrà la sentenza che deciderà la mia eterna sorte.
O Dio mio! posso credere queste verità e vivere come vivo?
APPROFONDIAMO… DAL LIBRO DI CIELO
Giugno 23, 1905 VOLUME 6
(1) Continuando il mio solito stato, stavo pensando come morì Gesù Cristo, e che Lui non poteva in nessun modo temere la morte, perché stando così unito con la Divinità, anzi trasmutato, già si trovava sicuro come uno nel suo proprio palazzo, ma per l’anima, oh! quanto è diverso. Mentre questi ed altri spropositi pensavo, il benedetto Gesù è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, chi si sta unito con la mia Umanità già si trova alla porta della mia Divinità, perché la mia Umanità è specchio all’anima, da cui riverbera la Divinità in essa; chi si trova ai riverberi di questo specchio, s’intende che tutto il suo essere è trasmutato in amore, perché figlia mia, tutto ciò che dalla creatura esce, anche il movimento degli occhi, delle labbra, il muovere dei pensieri e tutto il resto, tutto dovrebbe essere amore e fatto per amore, perché essendo il mio Essere tutto amore, dove trova amore assorbisco tutto in Me, e l’anima vi dimora in Me sicura, come uno nel suo proprio palazzo; dunque, qual timore può avere l’anima nel suo morire di venire a Me se già si trova in Me?
6 GENNAIO 1902 VOLUME 4
(luisa)Io mi sono vista tutta confusa e non ho saputo che rispondere, e Gesù mi è scomparso; ma dopo poco è ritornato, ed insieme vedevo varie persone che molto temevano della morte. Ond’io vedendo ciò ho detto: “Amabile mio Gesù, sarà difetto in me questo non temere la morte, mentre veggo che tanto la temono gli altri, ed io, invece, pensando solo che la morte mi unirà per sempre con te, e terminerà il martirio della mia dura separazione, il pensiero della morte non solo non mi dà nessun timore, ma mi è di sollievo, mi dà pace e ne faccio festa, lasciando da banda tutte le altre conseguenze che porta con sé la morte”.
E Gesù: “Figlia, in verità quel timore stravagante di morire è sciocchezza, mentre ognuno tiene tutti i miei meriti, virtù, ed opere, per passaporto per entrare in Cielo, avendone fatto a tutti donazione, molto più si profittano di questa mia donazione chi ha aggiunto il suo, e con tutta questa roba, qual timore si può avere della morte? Mentre con questo sicurissimo passaporto l’anima può entrare dove vuole, e tutti per riguardo del passaporto la rispettano e le fanno il passaggio. A te poi, questo non temere affatto la morte, avviene d’aver trattato con Me, ed avere sperimentato quanto è dolce e cara l’unione col sommo Bene, ma sappi però che il più gradito omaggio che offrire mi si possa, è desiderare di morire per unirsi con Me, ed è la più bella disposizione per l’anima per purgarsi, e senza alcuno intervallo passare a dirittura per la via del Cielo”.