Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
L’inferno, impero finale del mondo
1) Nulla di più efficace per staccarci dal mondo che il pensiero dell’orribile soggiorno
riservato ai suoi seguaci. Ove conduce la strada larga e fiorita del mondo, per la quale
sono avviati tra canti e suoni tanti infelici? Una triplice maledizione pesa su di essi: «Guai a voi, o ricchi, che avete avuta quaggiù la vostra consolazione! Guai a voi che siete stati satollati, perché soffrirete un’eterna fame! Guai a voi che vi siete goduta la vita, perché vi attende un pianto eterno!»
Ecco il termine delle belle promesse del mondo, l’inferno! Il mondo non lavora che per l’inferno: esso è l’impero definitivo di Satana e l’abitazione eterna dei suoi seguaci.
2) Medita la terribile sentenza che un giorno Cristo pronunzierà contro i seguaci del
mondo: Allontanatevi da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il demonio ed i suoi angeli.
Essere allontanati, maledetti da Colui da cui e per cui eravamo creati, da Colui che è la
nostra vita e la nostra sola vera felicità. Col peccato si abbandona Dio per le creature ed ecco il castigo del peccato: la separazione, la privazione eterna di Dio: la pena del danno.
Non basta: nel fuoco eterno: ecco la pena del senso! Oh! dover restare eternamente nel fuoco, in compagnia dei demoni, bestemmiando Cristo e la Vergine, noi creati invece per condividere la loro gloria in cielo per tutta una beata eternità! Oh, Vergine, io maledirti eternamente? Io figlio delle tue lacrime, io da te tanto prediletto e beneficato? .. Ah, non lo posso pensare: vada il mondo con i suoi piaceri, io mi dono a te risolvendo di amarti, servirti e benedirti in vita, per poterti poi lodare un giorno per sempre in cielo.
PRATICA.
Guarda ancora una volta la tua Medaglia e vedrai che la Madonna con quel serpe
richiama l’attenzione dei SUOI devoti anche sull’Inferno, che è L’eterna schiavitù non
d’amore, ma di odio;
l’eterna rinunzia forzata alla propria volontà, per coloro che rigettando le dolci catene di Gesù e di Maria si vedranno soggetti alla terribile tirannia del serpente infernale che potrà sfogare per sempre il suo odio verso coloro che, rinnegando Cristo e Maria, si saranno fatti col peccato SUOI sudditi e schiavi.
A Fatima la Madonna ci ha richiamati ancora più chiaramente al pensiero dell’inferno e ci ha insegnata una preghiera per ottenere di esserne preservati: «Oh Gesù mio, perdona le nostre colpe. Preservaci dal fuoco dell’Inferno. Porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia».
APPROFONDIAMO… DAL LIBRO DI CIELO
LUISA PICCARRETA (MEMORIE DELL’INFANZIA)
“Non mi curo né del paradiso, né dell’inferno, quel che mi preme è di amare il mio Dio, questo non è tempo di pensare ad altro, anzi è tempo d’amare quanto più posso il mio buon Dio, il paradiso e l’inferno lo rimetto nelle sue mani, Lui che è tanto buono mi darà quel che a me più conviene, e mi darà un luogo dove possa più glorificarlo”.