Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Che cosa siamo in quanto al corpo

1) Esso è certo un capolavoro; tutto vi è mirabilmente ordinato anche nei più piccoli
particolari. E’ un piccolo mondo nel quale più che nell’universo risplende l’infinita
sapienza di Dio. Ma d’altra parte quale debolezza e fragilità nel suo complesso fisico…
basta la più piccola cosa perché la povera macchina si guasti o si fermi… e poi presto
invecchia, le infermità la indeboliscono e la tomba, i vermi l’attendono e alla fine non resta che un po’ di polvere.
Eppure quanto si fa per il corpo, quante cure e preoccupazioni! E specialmente quante colpe per accontentarlo!

2) Ma la sua debolezza fisica è un nulla in paragone della miseria morale di cui è
occasione e causa. Il peccato ha portato il disordine nel nostro essere; il corpo opprime l’anima e la trattiene nei suoi voli verso Dio e la virtù e tenta di avvoltolarla nel fango.
Oh come i santi sentono il peso e l’infermità della carne! Con ragione perciò il Montfort scrive:
«I nostri corpi sono talmente corrotti, che lo Spirito Santo li chiama “corpi di peccato”,
concepiti nel peccato, nutriti di peccato, e non d’altro capaci che di peccato, corpi soggetti a mille e mille malattie, che si corrompono di giorno in giorno e producono soltanto scabbia, vermi e putredine. (Tratt. n. 79).