Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
“Mamma mia, ti amo, e tu amami e da un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.
Necessità di Maria per santificarsi.
1) DEVl FARTI SANTO. «O anima, immagine vivente di Dio, riscattata dal sangue di
Cristo, il tuo Signore vuole che tu divenga santa come Lui in questa vita e gloriosa come Lui nell’altra. L’acquisto della Santità di Dio è sicura tua vocazione; lì quindi debbono mirare tutti i tuoi pensieri, tutte Ie tue parole, tutte le tue azioni tutte le tue pene e tutti i movimenti dell’esser tuo; altrimenti tu resisti a Dio, non facendo ciò per cui Egli ti ha creata e per cui ti conserva».
2) MEZZI DI SANTIFICAZIONE. «Oh, opera stupenda! ma opera difficile in se stessa
ed impossibile con le sole forze della natura. Come farai tu, anima predestinata? di quali mezzi ti servirai per salire fin dove Dio ti chiama? I mezzi di salute e di santità tutti li conoscono, ma per servirsi di essi la grazia di Dio è assolutamente necessaria, e questa, più o meno abbondantemente, è a tutti concessa. Ma il Signore non concede a tutti nella stessa misura ed intensità la sua grazia, sebbene a ciascuno la dia sufficiente: quindi tutto si riduce a trovare un mezzo facile di ottenere da Dio la grazia necessaria per divenire santo: questo mezzo precisamente voglio indicarti.
Ora io dico che per trovare questa grazia di Dio bisogna trovare Maria, perché Essa sola ha trovato grazia davanti a Dio e per sé e per tutti gli uomini».
3) Il MEZZO DEI MEZZI. «Considera che come nell’ordine di natura è necessario che
un figlio abbia un padre ed una madre, così nell’ordine della grazia è necessario che un
vero figlio della Chiesa abbia Dio per Padre e Maria per Madre; tanto che, se egli si
gloriasse di aver Dio per Padre e non avesse la tenerezza di un figlio verso Maria, sarebbe un impostore, che avrebbe solo il demonio per padre. Avendo Maria formato il capo dei predestinati, che è Gesù Cristo, tocca pure a Lei di formare le membra di questo Capo, che sono i veri cristiani; nessuna madre, infatti, forma il capo senza le membra o le membra senza il capo. Chi dunque aspira ad essere membro di Gesù Cristo, deve essere formato in Maria, mercé la grazia di Gesù Cristo, la quale risiede in Lei pienamente per venir comunicata pienamente ai veri membri di Cristo ed ai veri suoi figli».
PRATICA.
Eccita in te un vivo desiderio di farti santo… ad ogni costo..
Comincia fin da questo momento perché… non sei sicuro del domani.
Ringrazia il Signore che, conoscendo la tua debolezza, ti ha reso facile il santificarti col darti Maria SS.ma.
Ma come hai approfittato di un sì grande mezzo di santificazione?
Quale posto ha Maria nella tua vita spirituale?
APPROFONDIAMO MARIA… DAL LIBRO DI CIELO
Libro di Cielo volume 34, 20 dicembre 1936
1)Il mio Sommo Bene Gesù mi tiene come immersa nel gran prodigio della Sovrana Regina, e pare che tiene volontà di voler dire ciò che Iddio operò in questa Gran Signora, e atteg-giandosi a festa e con gioia indicibile mi dice:
2)“Ascoltami, – quindi segue lo stesso argomento di ciò che sta scritto innanzi – figlia mia benedetta, i prodigi sono inauditi, le sorprese che ti narrerò faranno strabiliare tutti, sento il bisogno d’amore di far conoscere che cosa abbiamo fatto con questa Madre Celeste ed il gran bene che hanno ricevuto tutte le generazioni.
3)Onde tu devi sapere che nell’atto di concepire questa Vergine Santa, la nostra Volontà Divina che possiede tutto e con la sua immensità abbraccia tutto e possiede l’onniveggen-za di tutti gli esseri possibili ed immaginabili, e con la sua virtù tutta propria che quando opera fa sempre opere universali, quindi come (la) concepì, con la sua virtù creatrice chiamò tutte le creature a concepire nel cuore di questa Vergine; ma non bastò al nostro Amore, dando negli eccessi più incredibili fece concepire questa Vergine in ciascuna creatura, affinché ciascuna avesse una Madre a sé tutta sua, sentissero la sua Maternità nel fondo delle loro anime, il suo amore, che più che figli, che mentre li tiene concepiti in sé, bilocan-dosi concepisce in ciascuna creatura per mettersi a disposizione di loro, per crescerli, gui-darli, liberarli dai pericoli, e con la sua potenza materna imboccarli il latte del suo amore ed il cibo con cui si nutre lei stessa, qual’è il Fiat Divino.
La nostra Volontà avendo vita libera in lei, il suo dominio totale, con la sua Potenza mentre chiamava tutti in questa Celeste Creatura, per avere la gioia di vedere tutti racchiusi in Essa, per sentirsi dire: “Sono già tutti in me i miei ed i tuoi figli, perciò ti amo per tutti”. Poi la bilocava in tutti ed in ciascuno per sentire in ciascun’anima l’amore di questa nostra Figlia, tutta bella e tutt’amore; possiamo dire: “Non vi è creatura in cui Essa non prese l’impegno d’amarci”.
Il nostro Fiat la elevò tanto, da darle tutto, e fin dal primo istante della sua vita la costituim-mo Regina del nostro Fiat, Regina del nostro Amore, e quando ci amava si sentiva nel suo amore la sua Maternità, e armonizzava l’amore di tutte le creature, ed oh! com’era bella ché formava di tutto un solo amore, come ci feriva, ci felicitava fino a sentirci languire, il suo amore ci disarmava, ci faceva vedere tutte le cose, cielo, sole, terra, mari e creature, coperti e nascosti nel suo amore.
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Oh! come era bello vederla, sentirla che faceva da Madre in ciascuna creatura, e formando in esse il suo mare d’amore mandava le sue note, le sue frecce, i suoi dardi amorosi al suo Creatore. E facendola da vera Madre ce le portava fino innanzi al nostro Trono nel mare del suo amore per farcele guardare, per renderci propizi, e con la forza del nostro Voler Divino s’imponeva su di Noi, ce le metteva in braccia, ce le faceva carezzare, baciare, e ci faceva dare grazie sorprendenti; quante santità furono formate ed impetrate da questa Madre Celeste, e per essere sicura restava a guardia il suo amore.
(3)Oltre di ciò, tu devi sapere che fin dal primo istante della vita di questa Celeste Creatura, fu tanto il nostro amore, che la dotammo di tutte le nostre qualità Divine, sicché teneva per dote la nostra Potenza, Sapienza, Amore, Bontà, Luce, Bellezza, e tutto il resto delle nostre qualità Divine. Già a tutte le creature nel metterle alla luce del giorno diamo la dote, nessu-na nasce se non è dotata dal suo Creatore, ma siccome si scostano dalla nostra Volontà si può dire che neppure la conoscono. Invece questa Vergine Santa non si scostò mai, fece vita perenne nei mari interminabili del nostro Fiat, quindi cresceva insieme coi nostri attri-buti, e come formava i suoi atti nelle nostre qualità divine così formava mari di potenza, di sapienza, di luce ed altro. Possiamo dire che vivendo con la nostra scienza le davamo con-tinue lezioni su chi era il suo Creatore, cresceva nelle nostre conoscenze, e ne seppe tanto dell’Ente Supremo, che nessun’angelo e santo potette arrivarle, anzi sono tutti ignoranti innanzi a lei, perché nessuno crebbe e fece vita insieme con Noi.
[…]
Ora figlia mia, ascolta un’altro prodigio del nostro Fiat in questa Celeste Creatura, e come lei ci amava e rese stendibile la sua Maternità a tutte le creature: In ogni atto che faceva, se amava, pregava, adorava, se soffriva, tutto, anche il respiro, il palpito, il passo, stando il no-stro Fiat, il nostro Essere Supremo, erano trionfi e vittorie che faceva negli atti della Vergine, la Celeste Signora trionfava e vinceva in Dio in ogni istante della sua vita ammirabile e prodigiosa, erano trionfi e vittorie tra Dio e la Vergine; ma questo è nulla, facendola da ve-ra Madre chiamava i suoi figli tutti, e copriva e nascondeva tutti i loro atti nei suoi e li co-priva coi suoi trionfi e con le sue vittorie, dandoli come dote tutti gli atti suoi con tutte le sue vittorie ed i suoi trionfi. E poi, con una tenerezza e amore da spezzare i cuori e sentirci vinti ci diceva: “Maestà adorabile, guardali, sono tutti i miei figli, le mie vittorie e trionfi sono dei figli miei, sono le mie conquiste che dono a loro, e se ha vinto e trionfato la Mamma, hanno vinto e trionfato i figli”. E tanti trionfi e vittorie fece in Dio, per quanti atti avrebbero fatto tutte le creature, affinché tutti potessero dire: “Sono dotato dagli atti della mia Mamma Regina, e per suggello me li ha investiti coi suoi trionfi e vincite che fece col suo Creatore.
Sicché chi vuol farsi santo trova la dote della sua Madre Celeste ed i suoi trionfi e vittorie per giungere alla santità più grande, il debole trova la forza della santità della sua Mamma ed i suoi trionfi per essere forte, l’afflitto, il sofferente, trova la dote delle pene della sua Madre Celeste per ottenere il trionfo, la vittoria della rassegnazione, il peccatore trova la vittoria ed il trionfo del perdono, insomma, tutti trovano in questa Sovrana Regina la dote, il sostegno, l’aiuto allo stato in cui si trovano. Ed oh! com’è bello, è la scena più commo-vente, rapitrice ed incantevole, vedere questa Madre Celeste in ciascuna creatura che fa da Mamma, la sentiamo che ama e prega nei suoi figli. Questo è il prodigio più grande tra il Cielo e la terra, bene più grande non potevamo dare alle creature.
(5) Ora figlia mia, devo dirti un dolore della Madre Celeste a tanto suo amore, l’ingratitudine delle creature, questa dote che con tanti sacrifici, fino all’eroismo di sacrificare la Vita del suo Figlio Dio, con tante pene atroci, chi non la conosce, chi appena prende un tenue interesse e fanno vita povera di santità, ed oh! come soffre nel vedere i suoi figli poveri; possedere immense ricchezze d’amore, di grazia, di santità, perché non sono ricchezze
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materiali, ma le ricchezze di questa Madre Celeste sono ricchezze che ha messo la sua vita per acquistarle, e non vederle possedere dai suoi figli, e tenerle senza lo scopo perché le ha acquistate, è un dolore continuo, e perciò vuol far conoscere questo gran bene a tutti, perché se non si conosce non si può possedere. E siccome queste doti le acquistò in virtù del Fiat Divino che regnava in lei, che l’amava tanto che le faceva fare ciò che voleva e do-vunque volesse arrivare a bene delle creature. Perciò sarà il mio Voler Divino regnante che le metterà a giorno di queste doti celesti e le farà prendere possesso. Perciò prega che sia conosciuto e voluto dalle creature un bene sì grande”.
Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio
vergine sempre, Maria, porta felice del cielo.
L’ «Ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino,
fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.
Lode all’altissimo Padre, gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo, l’inno di fede e d’amore.
Amen