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da n. 50 a 59
da n. 70 a 78

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.


Ave, stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.


L’«Ave» del messo celeste
reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.


Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.


Mostrati Madre per tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.


Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.


Donaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fa’ che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.


Lode all’altissimo Padre,
gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo,
l’inno di fede e di amore. Amen.

SECONDA PARTE


LA VERA DEVOZIONE A MARIA O LA SANTA SCHIAVITU’ D’AMORE

Ci sono parecchie vere devozioni a Maria

24. Ci sono, infatti, parecchie devozioni vere a Maria: vere, dico, perché qui non parlo delle false.

La devozione senza pratiche speciali

25. La prima devozione consiste nel compiere i doveri di cristiano, evitando il peccato mortale, operando più per amore che per timore, pregando di quando in quando la Vergine ed onorandola come Madre di Dio, senza farla oggetto di particolare devozione.

La devozione che comporta pratiche speciali

26. La seconda devozione consiste nel nutrire per la Vergine sentimenti più perfetti di stima, d’amore, di confidenza e di venerazione. Essa porta ad entrare nelle Confraternite del Rosario, dello Scapolare, a recitare la Corona o il Rosario, ad onorare le immagini e gli altari di Maria, ad esaltarne le grandezze e ad iscriversi nelle sue Congregazioni. E questa devozione, se si sta lontani dal peccato, è buona. santa e lodevole: però non è tanto perfetta e tanto capace di ritirare le anime dalle creature e di distaccarle da se stesse per unirle a Gesù Cristo.


La devozione perfetta: la Santa Schiavitù d’amore

27. La terza devozione a Maria Santissima, conosciuta e praticata da ben poche persone, è questa che sto per rivelarti, o anima predestinata.


Natura di questa devozione: consacrazione a titolo di Schiavo d’amore, e Vita d’unione a Maria

28. Essa consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e, per mezzo di Maria, a Gesù: poi, nel far tutto con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria. Mi spiego:


Portata di questo sacrificio: è il totale abbandono di sé fra le mani di Maria

29. Bisogna scegliere un giorno importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per amore, non per forza, interamente, senza riserva alcuna, il proprio corpo e la propria anima; i propri beni esterni di fortuna, come la casa, la famiglia, le rendite; i propri beni interni dell’anima, cioè i meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.
Qui è il caso di notare che con questa devozione si sacrifica a Gesù per mezzo di Maria tutto quanto un’anima ha di più caro e di cui nessun Ordine religioso esige il sacrificio, cioè il diritto che abbiamo di disporre di noi stessi e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e soddisfazioni; di modo che se ne lascia l’intera disposizione alla Santissima Vergine, perché l’applichi a suo piacere e alla maggior gloria di Dio, che Ella sola conosce in modo perfetto.


Maria diventa padrona del valore delle nostre opere

30 Lasciato così a disposizione di Lei ogni valore soddisfattorio ed impetratorio delle nostre buone opere, fatta cioè una tale offerta, sebbene non legati da alcun voto, non si è più padroni di tutto il bene che compiamo; e la Santissima Vergine può applicarlo, ora ad un’anima del Purgatorio, per suffragarla o liberarla, ora ad un misero peccatore per convertirlo.

31. Con questa devozione, si mettono i propri meriti nelle mani della Vergine, ma solo perché Lei li custodisca, li aumenti, li abbellisca, non potendo noi comunicarci a vicenda, né i meriti della grazia santificante, né quelli della gloria. Le si danno invece tutte le preghiere e buone opere, in quanto sono impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e applichi a chi le piacerà. Che se, dopo esserci in tal modo consacrati alla Santissima Vergine, vorremo sollevare qualche anima dal Purgatorio, salvare qualche peccatore, sostenere con le nostre preghiere, le nostre elemosine, le nostre mortificazioni, i nostri sacrifici qualche nostro amico, dovremo chiederglielo umilmente e rimetterci alla sua determinazione, senza volerla conoscere; essendo ben convinti che il valore delle nostre azioni, distribuito dalla stessa mano di cui Dio si serve per dispensarci le sue grazie ed i suoi doni, non potrà non essere applicato alla sua maggior gloria.


Tre tipi di schiavitù: la Schiavitù d’amore è la più perfetta consacrazione a Dio

32. Ho detto che questa devozione consiste nel darsi a Maria come schiavo. Bisogna notare che ci sono tre tipi di schiavitù.
La prima è la schiavitù di natura: gli uomini buoni e cattivi, sono schiavi di Dio in questa maniera.
La seconda è la schiavitù per forza; e schiavi di Dio in questo modo sono i demoni e i dannati.
La terza è la schiavitù d’amore e di volontà; ed è quella con cui noi dobbiamo consacrarci a Dio per mezzo di Maria, cioè nel modo più perfetto con il quale una creatura possa darsi al suo Creatore.


Differenza tra un semplice servo e uno schiavo

33. Osserva anche che c’è una grande differenza tra un servo e uno schiavo:

-un servo esige un salario per i suoi servizi; uno schiavo non ne può esigere;

-un servo è libero di lasciare il padrone quando gli piace, perché non lo serve che per qualche tempo; lo schiavo non può giustamente abbandonarlo, appartenendogli per sempre;

-il servo non dà al padrone diritto alcuno di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo invece gli si dà così interamente che il padrone potrebbe farlo morire senza essere molestato dalla giustizia.
Da qui si vede facilmente come lo schiavo forzato si trova, rispetto al proprio padrone, in quella assoluta dipendenza in cui l’uomo non può trovarsi che rispetto al suo Creatore; questo spiega perché i cristiani non ammettono simili schiavi: soltanto i Turchi e gli idolatri possono averne di tale specie.


Felicità delle anime schiave d’amore

34. Beata, mille volte beata l’anima generosa, che si consacra come schiava d’amore a Gesù per mezzo di Maria, dopo aver scosso con il Battesimo la tirannica schiavitù del demonio.

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