INTRODUZIONE
Scrive Luisa Piccarreta: Una Novena del Santo Natale, circa l’età di diciassette anni, mi preparai alla festa del Santo Natale praticando diversi atti di virtù e mortificazione e specialmente onorando i nove mesi che Gesù stette nel seno materno, con nove ore di meditazione al giorno, appartenente sempre al mistero dell’Incarnazione.
Terza Ora = terzo eccesso d’amore
Amore Divorante
Una voce interna mi diceva: “Figlia mia, poggia la tua testa sul seno della mia Mamma; guarda fin dentro di esso la mia piccola Umanità. Il mio Amore mi divorava; gli incendi, gli oceani, i mari immensi dell’Amore della mia Divinità mi inondavano, mi incenerivano, alzavano tanto le loro vampe che si alzavano e si estendevano ovunque, a tutte le generazioni, dal primo all’ultimo uomo, e la mia piccola Umanità era divorata in mezzo a tante fiamme. Ma sai tu che cosa il mio Eterno Amore mi voleva far divorare? Ah, le anime! E allora fui contento, quando le divorai tutte, restando con me concepite. Ero Dio: dovevo operare da Dio, dovevo prendere tutte; il mio Amore non mi avrebbe dato pace, se avessi escluso qualcuna… Ah, figlia mia, guarda bene nel seno della mia Mamma; fissa bene gli occhi nella mia Umanità concepita e vi troverai l’anima tua concepita con me, le fiamme del mio Amore che ti divorarono. Oh, quanto ti ho amato e ti amo!”
Io mi sperdevo in mezzo a tanto amore, né sapevo uscirmene; ma una voce mi chiamava forte, dicendomi: “Figlia mia, ciò è nulla ancora. Stringiti più a me; dà le tue mani alla mia cara Mamma, affinché ti tenga stretta sul suo seno materno, e tu dà un altro sguardo alla mia piccola Umanità concepita e guarda il quarto eccesso del mio Amore”.
Riflessioni e giri nella Divina Volontà
Volume 35 – Aprile 10, 1938
– Luisa scrive: – Avendo fatto la Santa Comunione stavo dicendo al mio amabile Gesù:
“Nel tuo Volere tutto è mio, perciò Ti amo coll’amore della mia e tua Mamma Regina, Ti bacio colle sue labbra, Ti abbraccio stretto stretto colle sue braccia, e prendo Te e mi rifugio nel suo Cuore per darti le sue gioie, le sue delizie, la sua maternità, affinché trovi le dolcezze, la custodia che ti sa fare la tua Mamma”.
Ma mentre mi chiudevo insieme con Gesù nella mia Mamma, il dolce Gesù tutto tenerezza mi ha detto: “Figlia mia e figlia della Madre mia, come son contento di trovare la figlia colla mia Madre e la Mamma colla figlia! Perché Lei vuole che le creature Mi amino col suo stesso amore e si servano della sua bocca per baciarmi e delle sue braccia per abbracciarmi; vuol dar loro la sua maternità per mettermi al sicuro e farmi fare da mamma. Trovare la Madre e la figlia che Mi amano con un solo amore è per Me il più gran contento, sento che ambedue Mi danno un nuovo Paradiso in terra. Ma ciò non Mi basta; in chi vive nella mia Volontà voglio trovare tutto, se manca qualche cosa non posso dire che tutto è completo nella creatura. E non solo voglio trovare al suo posto d’onore, di Regina e di Madre, in essa, la Madre mia, ma voglio trovare il mio Celeste Padre e lo Spirito Santo; e l’anima facendo suo il loro amore Mi ama coll’immensità ed infinità del loro amore. Quindi, figlia mia, dammi il gusto di dirmi che Mi ami come Mi amo col Padre e collo Spirito Santo”.
Gesù ha fatto silenzio per aspettare che Gli dicessi come Lui voleva; ed io, sebbene indegna, per contentarlo Gli ho detto:
“Ti amo nella potenza ed amore immenso del Padre, coll’amore interminabile dello Spirito Santo; Ti amo coll’amore con cui Ti amano tutti, Angeli e Santi; Ti amo con quell’amore con cui Ti amano o dovrebbero amarti tutte le creature presenti, passate e future; Ti amo per tutte le cose create e con quell’amore con cui le creasti…”