Con atti di amore nella Divina Volontà a gloria del Padre del Figlio e dello Spirito Santo

(FUSI IN MARIA DONIAMO ALLA SS. TRINITA’ LA NOSTRA VOLONTA’)

La volontà dell’anima come strenna da darsi al Bambino Gesù.

(1) (Stavo meditando sull’anno vecchio che tramontava e sul nuovo che sorgeva. )

(2) Il mio stato continua nel volo della luce del Voler Divino e pregavo il vezzoso Bambinello che come moriva il vecchio anno, senza più rinascere, così facesse morire la mia volontà senza più farla rivivere e per strenna dell’anno nuovo mi desse la sua Volontà come io gli facevo il dono della strenna della mia, per metterla come sgabello ai suoi teneri piedini, affinché non avesse altra vita che solo la sua Volontà. Ora mentre ciò e altro dicevo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:

(3) “Figlia del mio Volere, come amo, voglio, ambisco che il tuo volere abbia fine in te. Oh! come accetto la tua strenna, come mi sarà gradita di tenerla come morbido sgabello ai miei piedi, perché la volontà umana, finché sta nella creatura, fuori del suo centro, che è Iddio, è dura, ma quando rientra nel suo centro da donde uscì e serve come sgabello ai piedi del tuo Bambinello Gesù, diventa morbida e mi serve come trastullarmi, non è giusto che essendo Io piccino abbia un divertimento? Ed in mezzo a tanti dolori, privazioni e lacrime tengo la tua volontà che mi faccia sorridere? Ora, tu devi sapere che chi mette il termine alla sua volontà, ritorna nel suo principio, da donde uscì ed incomincia in lei la vita novella, la vita di luce, la vita perenne della mia Volontà. Vedi, quando Io venni sulla terra volli dare molti esempi e similitudini come volevo che avesse termine l’umana volontà: Volli nascere a mezzanotte per dividere la notte della volontà umana col fulgido giorno della mia e sebbene a mezzanotte la notte segue, non finisce, ma è principio d’un nuovo giorno, ed i miei angeli per fare onore alla mia nascita e per indicare a tutti il giorno della mia Volontà, allietarono da mezzanotte in poi, nella volta dei cieli nuove stelle, nuovi soli, da far cambiare la notte più che giorno, era l’omaggio che gli angeli mi davano alla mia piccola Umanità, dove risiedeva il pieno giorno del Sole della mia Volontà Divina ed il richiamo della creatura nel pieno giorno di Essa. Piccino ancora mi sottoposi al durissimo taglio della circoncisione, che mi fece versare per il dolore amare lacrime, non solo a Me, ma piansero insieme con Me la Mamma mia ed il caro San Giuseppe; era il taglio alla volontà umana che Io volevo dare, affinché in quel taglio facessero scorrere la Volontà Divina, affinché non più avesse vita una volontà spezzata, ma solo la mia, che aveva corso in quel taglio affinché ricominciasse la sua vita. Piccino ancora volli fuggire in Egitto, una volontà tiranna, iniqua, voleva uccidermi, simbolo della volontà umana che vuole uccidere la mia ed Io fuggii per dire a tutti: “Fuggite la volontà umana, se non volete che sia uccisa la mia”. Tutta la mia vita non fu altro che il richiamo della Volontà Divina nell’umana. Nell’Egitto vivevo come un estraneo in mezzo a quel popolo, simbolo della mia Volontà che la tengono come estranea in mezzo a loro, e simbolo che chi vuol vivere in pace e unito con la mia, deve vivere come estraneo alla volontà umana, altrimenti vi sarà sempre guerra tra l’una e l’altra, sono due volontà irriconciliabili. Dopo il mio esilio ritornai in patria, simbolo della mia Volontà che dopo il suo lungo esilio di secoli e secoli, ritornerà nella sua cara patria in mezzo ai figli suoi per regnare e come Io passavo questi gradi nella mia vita, così formavo il suo regno in Me e la richiamavo con preghiere incessanti, con pene e lacrime a venire a regnare in mezzo alle creature. Ritornai in patria e vissi nascosto e sconosciuto, oh! come simboleggia il dolore della mia Volontà, che mentre vive in mezzo ai popoli, ma vive sconosciuta e nascosta ed Io impetravo col mio nascondimento che la Suprema Volontà fosse conosciuta affinché ricevesse l’omaggio e la gloria ad Essa dovuto. Non ci fu cosa fatta da Me che non simboleggiava un dolore della mia Volontà, la condizione in cui la mettono le creature e un richiamo che Io facevo per restituirle il suo regno. E questo voglio che sia la tua vita, il richiamo continuo del regno della mia Volontà in mezzo alle creature”.

(4) Onde dopo di ciò stavo girando per tutta la Creazione per portare insieme con me il cielo, le stelle, il sole, la luna, il mare, insomma, tutto ai piedi del bambinello Gesù per chiedergli tutti insieme che la venuta di questo regno della sua Volontà sulla terra venisse presto e nel mio desiderio gli dicevo: “Vedi, non sono io sola a pregarti, ma ti prega il cielo con le voci di tutte le stelle, il sole con la voce della sua luce e del suo calore, il mare col suo mormorio, tutti ti pregano che venga il tuo Volere a regnare sulla terra, come puoi resistere a non ascoltare tante voci che ti pregano? Sono voci innocenti, voci animate dalla tua stessa Volontà che ti pregano. Ora mentre ciò dicevo, il mio piccino Gesù è uscito da dentro il mio interno per ricevere l’omaggio di tutta la Creazione e ascoltare il loro muto linguaggio e stringendomi a Sé mi ha detto:

(5) “Figlia mia, il mezzo più facile per affrettare la venuta della mia Volontà sulla terra, sono le conoscenze di Essa. Le conoscenze portano luce e calore e formano in esse l’atto primo di Dio in cui la creatura trova il primo atto per modellare il suo se non trova il primo atto, la creatura non tiene virtù di formare l’atto primo, quindi mancherebbero gli atti, le cose di prima necessità per formare questo regno. Vedi dunque che significa una conoscenza di più sulla mia Volontà; portando in sé l’atto primo di Dio, porteranno con esse una forza magnetica, una calamita potente per attirare le creature a ripetere l’atto primo di Dio, con la sua luce porterà il disinganno della volontà umana, col suo calore rammollirà i cuori più duri a piegarsi innanzi a quest’atto Divino e si sentiranno rapiti a volere modellare questo atto. Perciò quante più conoscenze manifesto sulla mia Volontà, tanto più subito si affretta il regno del Fiat Divino sulla terra”.

Pagine della sua vita che formeranno un’epoca; strenna che vuole Gesù.

(1) Stavo pensando che cosa potevo offrire al bambinello Gesù come strenna del primo giorno dell’anno, non sarebbe buono dargli di nuovo la mia volontà come sgabellino ai suoi piedini, oppure come trastullo nelle sue piccole manine? Ma mentre ciò pensavo il mio piccolo Gesù si faceva vedere nel mio interno dicendomi:

(2) “Figlia mia, la tua volontà è già mia, né tu sei più padrona avendomela tante volte donata, ed Io la tengo ora come sgabello, ora come trastullo nelle mie mani e ora me la chiudo nel mio cuore come la più bella conquista e come gioia segreta che mi lenisce le mie tante pene. Vuoi sapere che vorrei in questo giorno per strenna? Tutti i tuoi atti che hai fatto in quest’anno nella mia Divina Volontà, questi atti saranno tanti soli che mi metterai d’intorno, ed Io oh! come ne sarò contento nel vedere che la piccola figlia del mio Voler Divino mi ha dato per strenna i tanti soli degli atti suoi, ed Io per contraccambio ti darò grazia di duplicare questi soli degli atti tuoi fatti nel mio Volere, per darti il campo di potermi offrire una strenna più bella e più ricca”.

(3) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, ogni manifestazione che ti ho fatto sulla mia Divina Volontà, sono come una pagina della tua vita, e se tu sapessi quanti beni racchiudono queste pagine, ognuna di esse è una corrente tra il Cielo e la terra, è un sole di più che splenderà sul capo di tutti, queste pagine saranno portavoce della patria celeste, sono passi che fa il mio Voler Divino per avvicinarsi alle creature, perciò queste mie manifestazioni su di Esso, come pagine di vita, formeranno un’epoca per le future generazioni, nelle quali leggeranno il regno del mio Fiat, i tanti passi che ha fatto per venire in mezzo a loro ed i nuovi diritti che gli cedeva per farli rientrare nel regno suo. Le mie manifestazioni sono decreti, e allora mi muovo a manifestare una conoscenza quando voglio dare quel bene che manifesto. Perciò tutto ciò che ti ho detto sulla mia Divina Volontà, sono capitali divini che ho messo fuori, quindi saranno le pagine più belle della tua vita, che racchiuderanno la lunga storia della mia Volontà ed intrecciando la storia del mondo, formerà l’epoca più bella di tutti i secoli”.


MAMMA dolcissima, eccomi prostrato dinanzi ai piedi del tuo trono per offrirti il mio immenso amore! Qual figlio tuo voglio intrecciare come in un serto profumato tutte le preghiere, le giaculatorie, le promesse che tante volte Ti feci, di non compiere mai più la mia volontà.

Mamma, io depongo questa bella corona nel tuo grembo come attestato di amore e di ringraziamento: accettala, Ti prego e prendila fra le tue mani per dimostrarmi che gradisci il mio dono. Col tocco delle tue dita materne converti in altrettanti Soli i piccoli atti che cercai di fare nella Volontà di Dio.

O sì, Madre Regina, il tuo caro figlio vuol offrirti oggi gli omaggi di luce e di Soli fulgidissimi; so bene che Tu ne possiedi già tanti, tuttavia non sono quelli del figlio tuo, io, perciò, voglio darti i miei, per dirti che Ti amo e che m’impegno di amarti sempre più.

Mamma Santa, Tu mi sorridi: deh, con la tua consueta bontà accetta il mio dono ed io Te ne sarò tanto riconoscente!

Quante cose vorrei dirti! Mamma, ascolta: io rinchiudo nel tuo Cuore materno le mie pene, i miei timori, le mie debolezze e tutto l’essere mio, come in luogo di rifugio, mentre Ti consacro senza riserva la mia volontà. Deh, o Madre mia, accettala, fanne un trionfo della grazia, trasformala in un campo dove la Divina Volontà possa estendere il suo Regno! Questa volontà a Te consacrata ci renderà inseparabili e ci terrà in continui rapporti; le porte del Cielo non si chiuderanno più per me, perché avendoti affidata la mia volontà, Tu verrai a stare con il tuo figlio in terra e il tuo figlio andrà a vivere con la sua Mamma in Cielo. Oh, come sarò felice allora!

Senti, Mamma carissima, per rendere più solenne questa consacrazione io chiamo qui presenti la Trinità Sacrosanta, gli Angeli ed i Santi e dinanzi a tutti protesto con giuramento di fare per sempre solenne rinunzia della mia volontà.

Ed ora, Sovrana Regina, Ti chiedo come compimento per me e per tutti la tua Santa Benedizione. Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il Fuoco che le brucia. La tua benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime!  Così sia.


Meditazione e giri nella Divina Volontà