RECITA DEL SANTO ROSARIO
LETTURA DAL LIBRO DI CIELO 15 Agosto , 1928 VOLUME 24
La Vergine, sua gloria insuperabile.
Stavo pensando ed accompagnando la Sovrana Regina quando fu assunta in Cielo, ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno, come inneggiando la sua Madre Celeste mi ha detto:
(4) “Figlia mia, la gloria della Mamma del Cielo è insuperabile, nessun’altro delle regioni celesti possiede mari di grazie, di luce, mari di bellezza e di santità, mari di potenza, di scienza e d’amore, e molto più questi mari li possiede nel mare interminabile del suo Creatore, gli altri abitatori della patria beata al più posseggono, chi i piccoli rivoli, chi le goccioline, chi le fontanine, solo Lei è l’unica, perché fu la sola che fece vita nel Fiat Divino, mai ebbe luogo in Lei l’umano volere, la sua vita fu tutta di Volontà Divina ed in virtù di Essa accentrò in Sé tutte le creature, concependole nel suo materno cuore e bilocando tante volte il suo Figlio Gesù per darlo a ciascuna creatura che aveva concepito nel suo vergine cuore, perciò la sua Maternità è estesa a tutti, tutti possono darsi il vanto e dire: “La Madre di Gesù è la Madre mia e questa Madre sì dolce, amabile, amante, ci dà a ciascuna il suo Figlio diletto come pegno del suo amore materno”. Solo la mia Volontà poteva darle questa virtù di concepire tutte le creature come figli suoi e di moltiplicare tante volte il suo Gesù per quanti figli teneva. Ora in
Cielo l’altezza della Madre Sovrana possedendo i suoi mari, non fa altro che innalzare onde altissime di luce, di santità, d’amore, eccetera, e le scarica sul trono dell’Ente Supremo, il quale per non farsi vincere dall’amore di Lei, da sotto i mari della Vergine Regina che tiene il suo più esteso, più profondo, forma le onde sue più alte e le versa su di Lei, e Lei prepara le altre, e Dio le altre, in modo che tutto l’empireo resta allagato da queste onde di luce, di bellezze, d’amore e simili, tanto che tutti prendono parte e godono, e vedendo che loro, cioè i beati, non possono formare queste onde perché non posseggono mari, comprendono che la lor Madre e Regina, se tutto ciò possiede, è perché formò la sua vita e santità nella Volontà Divina, sicché i santi, nella Vergine conoscono che significa santità di Voler Divino nella creatura, e perciò sospirano altre creature che portino questi mari nella patria celeste, per veder formare altre onde incantevoli e di loro godimento maggiore. La terra non la conosce ancora la santità nella mia Volontà, e perciò amo tanto di farla conoscere, ma al Cielo è ben nota perché c’è la Regina Sovrana, che solo a vederla, si fa rivelatrice della santità del mio Fiat, sicché Lei in virtù di Esso fu portento in terra di grazie per Sé e per tutta l’umana famiglia, ed è portento di gloria nella patria celeste, né nessun’altra creatura si può dire simile a Lei”.
LETTURA DAL LIBRO DI CIELO 15 Agosto 1930
Come la vita della Sovrana Regina fu formata nel Sole Divino.
(1) Stavo pensando alla mia Mamma Celeste nell’atto quando fu assunta in Cielo, e offrivo i miei piccoli atti fatti nel Fiat Divino per darle i miei omaggi, le mie lodi a suo onore e gloria. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la gloria, la grandezza, la potenza della mia Mamma Celeste nella patria nostra è insuperabile, e sai perché? La sua vita in terra fu fatta dentro del nostro Sole Divino, non uscì mai da dentro l’abitazione del suo Creatore, non conobbe altro che la nostra sola Volontà, non amò altro che i nostri interessi, non chiese altro che la nostra gloria; si può dire che formò il sole della sua vita nel Sole del suo Creatore. Sicché chi la vuol trovare nel celeste soggiorno, deve venire nel nostro Sole, dove la Sovrana Regina, avendo formato il suo sole, spande i suoi raggi materni a pro di tutti, e sfolgora di tale bellezza che rapisce tutto il Cielo, sentendosi tutti doppiamente felici per avere una Madre sì santa, e una Regina sì gloriosa e potente. La Vergine è la prima figlia, e unica, che possiede il suo Creatore ed è la sola che abbia fatto vita nel Sole dell’Ente Supremo, e che avendo attinto la sua vita da questo Sole eterno, non è meraviglia che vissuta di luce abbia formato il suo sole fulgidissimo che rallegra tutta la corte celeste.
(3) È proprio questo ciò che significa vivere nella mia Divina Volontà: “Vivere di luce e formare la sua vita nel nostro stesso Sole”. Era questo lo scopo della Creazione, tenere le creature create da Noi, i nostri amati figli, nella nostra stessa abitazione, alimentarli coi nostri stessi cibi, vestirli con abiti regali, e farli godere i nostri stessi beni. Che padre e madre terrena pensa di mettere fuori della loro abitazione il parto delle loro viscere, i cari figli loro, e di non dare la loro eredità ai propri figli? Credo nessuno, anzi, quanti sacrifici non fanno per rendere ricchi e felici i propri figli. Se ciò giunge un padre terreno e una madre, molto più il Padre Celeste; voleva e amava che i figli suoi restassero nella sua abitazione per tenerli intorno a Sé, per felicitarsi con essi e tenerli come corona delle sue mani creatrici, ma l’uomo ingrato abbandonò la nostra abitazione, rifiutò i nostri beni e si contentò di andare ramingo vivendo nelle tenebre della sua volontà umana”.