San Luigi Maria Grignion da Montfort

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

5. Premure di Maria verso i suoi fedeli servi

[201 ] Ecco ora le doverose premure che la Vergine santa, la migliore di tutte le madri, rivolge ai suoi servi fedeli, che hanno fatto a lei il dono di sé nel modo suddetto e secondo l’esempio prefigurato in Giacobbe.

A. Li ama

“Io amo coloro che mi amano”19. Li ama: 1) perché è loro vera Madre, e una madre ama sempre il proprio figlio, il frutto del suo grembo; 2) per un senso di gratitudine, perché anche essi l’amano veramente come loro Madre affettuosa; 3) perché Dio stesso li ama, come predestinati: “Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù”20; 4) perché si sono consacrati interamente a lei e quindi sono sua porzione ed eredità: “Prendi in eredità Israele”21.

[202] Ella li ama con tenerezza, una tenerezza che supera quella di tutte le madri messe insieme. Radunate, se potete, tutto l’amore naturale delle madri del mondo intero per i propri figli nel cuore di una sola madre per un figlio unico. Certo, questa madre amerà molto questo suo figlio.

Eppure si deve dire con verità che Maria ama ancor più teneramente i suoi figli di quanto quella madre amerebbe il suo. Li ama non soltanto di semplice affetto, ma con efficacia. Il suo amore per essi è attivo e operoso come e più di quello di Rebecca per Giacobbe.

Ecco ciò che fa questa madre amorevole raffigurata da Rebecca per ottenere ai suoi figli la benedizione del Padre celeste.

[203] 1) Come Rebecca, spia ogni occasione favorevole per far loro del bene, per elevarli ed arricchirli. Poiché vede chiaramente in Dio tutti i beni e tutti i mali, le buone e le cattive fortune, le benedizioni e le maledizioni di Dio, ella predispone le cose in modo che i suoi servi evitino ogni sorta di mali e siano invece ricolmi d’ogni sorta di beni. Così, se c’è da raggiungere un vantaggio presso Dio con la fedeltà della creatura nell’adempimento di qualche incarico elevato, è certo che Maria procurerà tale fortuna a qualcuno dei suoi veri figli e servi devoti, e gli otterrà la grazia di portarla fedelmente a compimento: “Essa si prende cura dei nostri interessi”, dice un santo22.

[204] 2) Dà loro buoni consigli come Rebecca a Giacobbe: “Figlio mio, segui i miei consigli”23 . Tra l’altro, ispira loro di portare due capretti, cioè l’anima e il corpo, e di consacrarglieli entrambi perché li possa preparare lei stessa secondo il gusto di Dio. Ispira loro anche di fare tutto ciò che Gesù, suo Figlio, ha insegnato con le parole e con l’esempio. Se tali consigli non li dà lei stessa, li fa trasmettere per ministero degli angeli, il cui onore e piacere più ambito sta nell’obbedire ad un suo comando e discendere in terra in soccorso di qualcuno dei suoi servi.

[205] 3) Che fa questa Madre buona quando le portano e consacrano il corpo e l’anima con tutto ciò che da essi dipende, senza eccezioni? Fa anche lei quello che Rebecca fece con i due capretti portati da Giacobbe:

a) li uccide e li fa morire alla vita del vecchio Adamo;

b) li scortica e li spoglia della loro pelle naturale, cioè delle cattive inclinazioni naturali, dell’amor proprio e della volontà propria e di ogni affetto indebito alla creatura;

c) li purifica dalle loro macchie, brutture e peccati;

d) li prepara secondo il gusto e la maggior gloria di Dio. Lei sola, infatti, conosce perfettamente questo gusto divino e questa maggior gloria dell’Altissimo, e quindi lei sola può, senza errori, disporre e preparare il nostro corpo e la nostra anima secondo quel gusto infinitamente squisito e quella gloria infinitamente nascosta.

[206] 4) Dopo aver ricevuto da parte nostra la perfetta donazione di noi stessi e dei nostri meriti e soddisfazioni secondo la devozione da me esposta e dopo averci spogliati dei nostri vecchi abiti, questa Madre buona ci riordina e ci fa degni di comparire dinanzi al nostro Padre celeste.

a) Dapprima ci riveste degli abiti puliti, nuovi, preziosi e profumati del fratello maggiore Esaù, cioè Gesù Cristo suo Figlio, che lei custodisce in casa sua, vale a dire tiene a sua disposizione. È infatti la tesoriera e dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù di Gesù Cristo suo Figlio; meriti e virtù che ella dà e comunica a chi vuole, quando vuole, nel modo che vuole e nella misura che vuole come abbiamo visto sopra.

b) Poi ricopre il collo e le mani dei suoi servi con le pelli dei capretti uccisi e scorticati, cioè li orna dei meriti e del valore delle loro stesse azioni. In realtà ella uccide e distrugge tutto quel che hanno di impuro e di imperfetto; però non disperde né dissipa tutto il bene che la grazia ha operato in loro. Anzi lo custodisce ed accresce per farne l’ornamento e la forza del loro collo e delle loro mani. In altre parole, li rende forti per portare il giogo del Signore, che si porta sul collo ed a compiere grandi cose per la gloria di Dio e la salvezza dei fratelli.

c) Da ultimo, ella sparge un nuovo profumo e una grazia nuova sui loro abiti e ornamenti, comunicando loro i suoi stessi abiti, cioè i meriti e le virtù che morendo ha lasciato ad essi in testamento – secondo quanto afferma una santa religiosa del secolo scorso, morta in odore di santità e che lo seppe per rivelazione. Pertanto tutti i suoi di casa, tutti i suoi fedeli servi e schiavi hanno doppia veste24: quella del Figlio e quella della Madre. In tal modo non devono per nulla temere il freddo di Gesù Cristo, bianco come la neve, mentre i nudi e spogli dei meriti di Gesù Cristo e della Vergine santa, non lo potranno sopportare25.

[207 ] Infine, ottiene loro la benedizione del Padre celeste, benché come figli minori e adottivi non vi abbiano naturalmente diritto. Con i loro abiti nuovi, preziosissimi e di gradevolissimo odore, e con il corpo e l’anima ben disposti e preparati, essi si accostano fiduciosi al luogo di riposo del loro Padre celeste. Egli sente e distingue la loro voce, che è quella del peccatore, tocca le loro mani coperte di pelli, sente il profumo del loro abito, mangia con gioia quello che Maria, loro Madre, gli ha preparato. E riconoscendo in loro i meriti ed il profumo del Figlio e della sua santa Madre:

1) dà loro la sua doppia benedizione: la benedizione della “rugiada del cielo”26 cioè della grazia divina, che è il germe della gloria “ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo”27 e la benedizione delle “terre grasse”28 cioè del pane quotidiano e di una sufficiente abbondanza di beni terreni, da parte di questo buon Padre.

2) Li costituisce signori degli altri fratelli, i reprobi. Tale supremazia, anche se non sempre evidente in questo mondo che passa in un attimo29 e nel quale spesso prevalgono i malvagi “Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori30. Ho visto l’empio trionfante ergersi…”31 è vera nondimeno e sarà manifestata nell’altro mondo per tutta l’eternità, dove i giusti, a dire dello Spirito Santo, “governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli”32.

3) Non contento di benedirli nelle loro persone e nei loro beni, il Signore benedice anche tutti coloro che li benediranno e maledice tutti coloro che li malediranno e perseguiteranno.

B. Li provvede di tutto.

[208] Il secondo dovere di carità che la Vergine santa adempie verso i suoi servi fedeli è di provvederli di tutto, per il corpo e per l’anima. Dà loro abiti doppi, come s’è visto or ora; offre loro i cibi più squisiti della mensa di Dio; li nutre del Pane di vita formato da lei stessa. “Figli miei dice loro, sotto il nome della Sapienza saziatevi dei miei prodotti33; riempitevi di Gesù, il frutto di vita che io ho messo al mondo per voi… Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato34. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari35. Venite, mangiate il mio pane, che e Gesù; bevete il vino del suo amore, che io ho mescolato per voi con il latte delle mie tenerezze materne”

Come tesoriera e dispensatrice dei doni e delle grazie dell’Altissimo, Maria ne assegna una buona porzione, anzi la migliore, per nutrire e mantenere i suoi figli e servi. Questi sono impinguati del Pane di vita, inebriati del Vino che genera i vergini. Sono portati in braccio e accarezzati36.

Provano tanta felicità nel portare il giogo di Gesù Cristo, da non sentirne quasi la pesantezza, a causa dell’olio della devozione nel quale Maria lo fa macerare37.

C. Li guida.

[209 ] Il terzo beneficio che Maria largisce ai suoi servi fedeli è di guidarli e dirigerli secondo la volontà di suo Figlio. Rebecca guidava il giovane Giacobbe e gli dava di tanto in tanto buoni consigli, sia per attirare su di lui la benedizione del padre, sia per metterlo al sicuro dall’odio e dalla persecuzione del fratello Esaù.

Maria, stella del mare, guida in porto tutti i suoi servi fedeli, indica loro le vie che conducono alla vita eterna, li allontana dai passi pericolosi, li conduce per mano nei sentieri della giustizia, li sorregge se vicini a cadere, li rialza se caduti, li riprende qual madre caritatevole nelle loro mancanze e talvolta li castiga amorevolmente. Potrà smarrirsi nelle vie che conducono alla vita eterna, un figlio che obbedisce a Maria, nutrice e guida illuminata?

Risponde san Bernardo: “Seguendo i suoi esempi non ti smarrirai”38. Non temere: un vero figlio di Maria non sarà ingannato dallo spirito maligno e non cadrà in nessuna eresia formale39. Là dove Maria è guida, non si trovano né lo spirito maligno con le sue illusioni, né gli eretici con le loro astuzie. “Appoggiandoti a lei, non cadrai”40.

D. Li difende e protegge.

[210] Dei buoni uffici che la Vergine santa esercita verso i suoi figli e servi fedeli, il quarto consiste nel difenderli e proteggerli contro i loro nemici. Con la sua premura e accortezza, Rebecca salvò Giacobbe da tutti i pericoli, specialmente dalla morte, che il fratello Esaù il quale l’odiava e invidiava, come Caino fece con suo fratello Abele gli avrebbe sicuramente inflitto.

Maria, madre dei predestinati, li nasconde sotto le ali della sua protezione, come fa la chioccia con i suoi pulcini. Parla con loro, si abbassa fino ad essi, viene incontro alla loro debolezza. Si mette attorno a loro per difenderli dallo sparviero e dall’avvoltoio, e li accompagna “come schiere a vessilli spiegati”41. Può forse temere i nemici un uomo circondato da un esercito di centomila uomini ben schierati? Ebbene, un servo fedele di Maria, circondato dalla sua protezione e potenza imperiale, ha meno ancora da temere. Questa amorevole Madre e possente Principessa dei cieli spedirebbe piuttosto battaglioni di milioni d’angeli al soccorso di qualche suo servo, prima che si possa dire che un servo fedele di Maria, affidatosi a lei, sia dovuto soccombere alla malizia, al numero e alla forza dei nemici.

E. Intercede in loro favore.

[211] Infine, il quinto e massimo bene che l’amabile Maria procura ai suoi fedeli devoti è di intercedere in loro favore presso suo Figlio, placandolo con le sue preghiere, e di unirli e tenerli uniti a lui con un vincolo molto intimo. Rebecca fece avvicinare Giacobbe al letto del padre ed il buon vegliardo lo toccò, lo abbracciò, lo baciò con gioia, contento e soddisfatto com’era delle vivande ben preparate che gli erano state messe innanzi. Poi, aspirati con molto piacere i profumi squisiti dei suoi abiti, esclamò: “Ecco l’odore del mio figlio come l’odore di un campo che il Signore ha benedetto”42.

Questo campo rigoglioso, il cui profumo conquistò il cuore del padre, non è altro che l’odore delle virtù e dei meriti di Maria: essa è il campo pieno di grazia nel quale il Padre ha seminato, come chicco di frumento degli eletti, il suo unico Figlio.

Quanto è benvenuto presso Gesù Cristo, che è il Padre per sempre43, un figlio olezzante del profumo di Maria! Quanto si unisce a lui rapidamente e perfettamente! Ne abbiamo già parlato molto a lungo44.

[212] Inoltre, dopo averli ricolmati di favori e aver ottenuto loro la benedizione del Padre celeste e l’unione con Gesù Cristo, la Vergine santa mantiene i suoi figli e servi fedeli in Gesù Cristo e Gesù Cristo in loro. Li custodisce e li veglia continuamente per timore che perdano la grazia di Dio e cadano nelle insidie dei loro nemici. Come dicevamo sopra45, ella trattiene i santi nella loro pienezza e ve li fa perseverare sino alla fine.

Ecco la spiegazione di questa grande e antica figura della predestinazione e della riprovazione, così sconosciuta e così densa di misteri.

NOTE:

19 Pr 8,17.

20 Rm 9,13.

21 Sir 24,13.

22 RAIMONDO GIORDANO: “Ipsa procurat negotia nostra”.

23Gen 27,8, secondo la Volgata.

24Pr 31,21.

25 Per afferrare le immagini del Montfort occorre riferirsi al contesto del passo biblico: “Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste. Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti” (Pr 31,21-22).

26 Gen 27,28.

27 Ef 1,3.

28 Gen 27,28.

29 Cf 1 Cor 7,29-31.

30 Sal 94, 3-4.

31 Sal 37,35.

32 Sap 3,8.

33 Sir 24,26.

34 Pr 9,5.

35 Ct 5,1.

36 Is 66, 12.

37 Is 10,27.

38 Cf VD 174.

39 Cf VD 167.

40 VD 174.

41 Ct 6,3. Cf VD 50.

42 Gen 27,27.

43 Cf Is 9,6.

44 Cf VD 152-168.

45 Cf VD 173-182.