LA VERGINE MARIA NEL REGNO DELLA DIVINA VOLONTÀ



🌷La Regina del cielo nel Regno della Divina Volontà. Nella foga del suo amore, Maria, sentendosi Madre di Gesù, si avvia in cerca di cuori da santificare. Visita a S. Elisabetta; santificazione di Giovanni. 🌷

Preghiera alla Celeste Regina, per ogni giorno del mese di Maggio.

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tua cara figlia, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti in questo mese a te consacrato la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlia tua a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino, e stretta alla tua mano materna guiderai tutto l’essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicura di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio”. Ave Maria…

Fioretto del Mese

La mattina, (a) mezzogiorno e (a) sera, cioè tre volte al giorno, andare sulle ginocchia della nostra Mamma celeste e dirle:

“Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all’anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno.”

L’anima alla sua Madre celeste

Mamma celeste, la tua povera figlia ha bisogno estremo di te! Essendo tu la Madre mia e la Madre di Gesù, io sento il diritto di stare vicina a te, di mettermi al tuo fianco, di seguire i tuoi passi per modellare i miei. Deh, Mamma santa, dammi la mano e conducimi con te, affinché io possa imparare a comportarmi bene nelle diverse azioni della mia vita.

Lezione della Regina del Cielo

Figlia benedetta, quanto mi è dolce la tua compagnia! Nel vedere che vuoi seguirmi per imitarmi, sento refrigerio alle fiamme d’amore che mi divorano. Oh, sì, avendoti vicina, potrò con più facilità insegnarti a vivere di Volontà Divina. Mentre mi segui, ascoltami: Appena diventai Madre di Gesù e Madre tua, i miei mari d’amore si raddoppiarono, e non potendo contenerli tutti sentivo il bisogno di espanderli e di essere, anche a costo di grandi sacrifici, la prima portatrice di Gesù alle creature. Ma che dico, sacrifici? Quando si ama davvero, i sacrifici, le pene, sono refrigeri, sono sollievi e sfoghi dell’amore che si possiede. Oh, figlia mia, se tu non provi il bene del sacrificio, se non senti come esso rechi le gioie più intime, è segno che l’amore divino non riempie tutta l’anima tua, e quindi che la Divina Volontà non regna Regina in te. Essa sola dà tale forza all’anima, da renderla invincibile e capace di sopportare qualunque pena.

Metti la mano sul tuo cuore ed osserva quanti vuoti d’amore siano in esso. Rifletti: quella segreta stima di te stessa, quel turbarti per ogni minima contrariata, quei piccoli attacchi che senti a cose ed a persone, quella stanchezza nel bene, quel fastidio che ti cause ciò che non ti va a genio, equivalgono ad altrettanti vuoti d’amore nel tuo cuore; vuoti che, pari a febbrette, ti privano della forza e del desiderio di colmarti di Volontà Divina. Oh, come sentirei anche tu la virtù refrigerante e conquistatrice nei tuoi sacrifici, se ti empirai di amore questi tuoi vuoti!

Figlia mia, dammi ora la mano e seguimi, perché io continuerò a darti le mie lezioni.

Mi partii dunque da Nazaret accompagnata da San Giuseppe, affrontando un lungo viaggio e valicando montagne per andare a visitare nella Giudea Elisabetta, che a tarda età era miracolosamente diventata madre.

Io mi recavo da lei, non già per farle una semplice visita, ma bensì perché ardevo dal desiderio di portarle Gesù. La pienezza di grazia, di amore, di luce che sentivo in me mi spingeva a portare, a moltiplicare, a centuplicare la vita di mio Figlio nelle creature.

Sì, figlia mia, l’amore di Madre che ebbi per tutti gli uomini e per te in particolare fu così grande, che io sentii il bisogno estremo di dare a tutti il mio caro Gesù, affinché tutti Lo potessero possedere ed amare. Il diritto di Madre largitomi dal Fiat mi arricchì di tale potenza, da moltiplicare tante volte Gesù quante erano le creature che Lo volevano ricevere. Questo era il più grande miracolo che io potevo compiere: tenere pronto Gesù, per darlo a chiunque lo desiderasse. Come mi sentivo felice!

Quanto vorrei che anche tu, figlia mia, avvicinandoti alle persone e facendo visite, fossi sempre la portatrice di Gesù, capace di farlo conoscere e desiderosa di farlo amare.

Dopo parecchi giorni di viaggio giunsi finalmente nella Giudea e premurosamente mi recai alla casa di Elisabetta. Essa mi venne incontro festante. Al saluto che le diedi, successero fenomeni meravigliosi. Il mio piccolo Gesù esultò nel mio seno, e fissando coi raggi della propria Divinità il piccolo Giovanni nel seno della madre sua; lo santificò, gli diede l’uso di ragione e gli fece conoscere che egli era il Figlio di Dio. Giovanni allora sussulto così fortemente di amore e di gioia, che Elisabetta si sentì scossa; colpita anch’essa dalla luce della Divinità del Figlio mio, conobbe che io ero diventata la Madre di Dio, e nell’enfasi del suo amore, tremebonda di gratitudine, esclamò: “Donde a me tanto onore, che la Madre del Signore mio venga a me?”

Io non negai l’altissimo mistero, anzi lo confermai umilmente. Inneggiando a Dio col canto del Magnificat, cantico sublime, per mezzo del quale continuamente la Chiesa mi onora, annunziai che il Signore aveva fatto grandi cose in me sua ancella, e che per questo tutte le genti mi avrebbero chiamata beata.

Figlia mia, io mi sentivo struggere dal desiderio di dare uno sfogo alle fiamme d’amore che mi consumavano e di esternare il mio segreto ad Elisabetta, la quale anch’essa sospirava il Messia sulla terra. Il segreto è un bisogno del cuore che irresistibilmente si rivela alle persone capaci d’intendersi.

Chi potrà mai dirti quanto bene abbia recato la mia visita ad Elisabetta, a Giovanni, a tutta quella casa? Ognuno restò santificato, pieno d’allegrezza, avvertì gioie insolite, comprese cose inaudite, e Giovanni in particolare ricevette tutte le grazie che gli erano necessarie per prepararsi ad essere il Precursore del Figlio mio.

Figlia carissima, la Divina Volontà fa cose grandi ed inaudite ovunque Essa regna; se io operai tanti prodigi, fu perché essa teneva il suo posto regio in me. Se anche tu lascirai regnare il Divin Volere nell’anima tua, diverrai tu pure la portatrice di Gesù alle creature, sentirai anche tu l’irresistibile bisogno di darlo a tutti!

L’anima

Mamma santa, quanto ti ringrazio per le tue belle lezioni! Sento che esse hanno tal potere su di me, da farmi sospirare continuamente di vivere nella Divina Volontà. Ma per ottenere questa grazia, vieni, scendi insieme con Gesù nell’anima mia, rinnova a me la visita che facesti a S. Elisabetta ed i prodigi che per lei operasti. Ah sì, Mamma mia, portami Gesù, santificami; con Gesù saprò fare la sua SS. Volontà.

🌷Fioretto:

Per onorarmi, reciterai tre volte il Magnificat, in ringraziamento della visita che io feci a S. Elisabetta.

Giaculatoria:

Mamma santa, visita l’anima mia e prepara in essa una degna abitazione alla Divina Volontà.

Per MEDITARE insieme: